Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Notti Agitate"
mostra personale di Manfred Walter
(9 - 22 settembre 2022)
È sempre un onore ed un piacere poter presentare al pubblico opere speciali. Creazioni figlie di intuizioni geniali che possono nascere soprattutto grazie ad una sensibilità del tutto straordinaria.
Questa mostra ha un titolo che incuriosisce, Notti Agitate, espressione che accende l'immaginazione e suggerisce le più varie interpretazioni; una volta però spiegato nel dettaglio il significato di tale titolo, ecco che ci si può approcciare in mondo più equilibrato alle opere che compongono il percorso espositivo.
Manfred Walter si è calato completamente nello spirito dell'antica tradizione celtica, dipingendo ognuna delle opere della serie nell'arco della notte corrispondente. La tecnica rapida dell'artista e il suo lasciarsi completamente andare al flusso di coscienza hanno permesso la creazione di dipinti trasparenti e limpidi, dall'alta carica simbolica e spirituale. Già l'intento di dipingerne uno per sera, cercando di rispettare i rituali di quella specifica “Notte Agitata” trasponendoli poi in pittura facendosi guidare dalla naturalezza di azioni – alternativamente – istintive e ponderate, lascia intendere quanta volontà di trascendere e mettersi in gioco c'è nello stile di Walter. Le cromie scelte rispecchiano le atmosfere tipiche dei mesi futuri a cui fanno riferimento le magiche profezie di quelle notti speciali; la stesura pittorica è rapidissima, ampie pennellate s'alternano a un dripping calibrato, a motivi circolari (tanto cari al repertorio dell'artista) e a sagome che possono richiamare l'astratto segnico.
Lo stile dell'artista non è facile da definire, siamo per certo nell'universo dell'astrazione ma la presenza di elementi figurativi riconoscibili (in toto o in parte) contribuisce a collocare Manfred Walter nell'ambito dell'originalità assoluta, abbastanza lontano da stili e stilemi più volte osservati nell'arte del XX e XXI secolo. L'accuratezza con cui l'artista si dedica a taluni dettagli, la delicata levigatezza con cui delinea certe superfici, sembrano quasi entrare in contraddizione con una rapidità esecutiva impetuosa che – come si può vedere in alcuni dipinti – sfocia naturalmente nell'action painting.
Manfred Walter si dimostra un artista profondamente indipendente, che crea in assoluta libertà senza farsi influenzare o condizionare da mode o artisti iconici. Nel mare magnum dell'arte del XX secolo l'unico artista che stilisticamente può avvicinarsi a Walter è Mark Tobey: si percepisce la stessa cura e misura nel dettaglio e una tendenza al segno, spesso rapido e curvilineo, il quale si integra sempre con superfici piane dai colori contrastanti.
In tutte le opere qui esposte - comprese le quattro extra - l'artista ha messo tutto sé stesso e la sua incontenibile fantasia: i cambi cromatici e formali tra un dipinto e l'altro sono evidentissimi, segno inequivocabile di un vasto repertorio acquisito nel tempo e chiaramente vocato alla comunicazione. Una comunicazione sempre profonda, mai banale o fine a sé stessa, pronta a raccontare l'essenza dell'artista, i suoi ricordi, le sue emozioni, la sua spiritualità.
mostra personale di Manfred Walter
(9 - 22 settembre 2022)
È sempre un onore ed un piacere poter presentare al pubblico opere speciali. Creazioni figlie di intuizioni geniali che possono nascere soprattutto grazie ad una sensibilità del tutto straordinaria.
Questa mostra ha un titolo che incuriosisce, Notti Agitate, espressione che accende l'immaginazione e suggerisce le più varie interpretazioni; una volta però spiegato nel dettaglio il significato di tale titolo, ecco che ci si può approcciare in mondo più equilibrato alle opere che compongono il percorso espositivo.
Manfred Walter si è calato completamente nello spirito dell'antica tradizione celtica, dipingendo ognuna delle opere della serie nell'arco della notte corrispondente. La tecnica rapida dell'artista e il suo lasciarsi completamente andare al flusso di coscienza hanno permesso la creazione di dipinti trasparenti e limpidi, dall'alta carica simbolica e spirituale. Già l'intento di dipingerne uno per sera, cercando di rispettare i rituali di quella specifica “Notte Agitata” trasponendoli poi in pittura facendosi guidare dalla naturalezza di azioni – alternativamente – istintive e ponderate, lascia intendere quanta volontà di trascendere e mettersi in gioco c'è nello stile di Walter. Le cromie scelte rispecchiano le atmosfere tipiche dei mesi futuri a cui fanno riferimento le magiche profezie di quelle notti speciali; la stesura pittorica è rapidissima, ampie pennellate s'alternano a un dripping calibrato, a motivi circolari (tanto cari al repertorio dell'artista) e a sagome che possono richiamare l'astratto segnico.
Lo stile dell'artista non è facile da definire, siamo per certo nell'universo dell'astrazione ma la presenza di elementi figurativi riconoscibili (in toto o in parte) contribuisce a collocare Manfred Walter nell'ambito dell'originalità assoluta, abbastanza lontano da stili e stilemi più volte osservati nell'arte del XX e XXI secolo. L'accuratezza con cui l'artista si dedica a taluni dettagli, la delicata levigatezza con cui delinea certe superfici, sembrano quasi entrare in contraddizione con una rapidità esecutiva impetuosa che – come si può vedere in alcuni dipinti – sfocia naturalmente nell'action painting.
Manfred Walter si dimostra un artista profondamente indipendente, che crea in assoluta libertà senza farsi influenzare o condizionare da mode o artisti iconici. Nel mare magnum dell'arte del XX secolo l'unico artista che stilisticamente può avvicinarsi a Walter è Mark Tobey: si percepisce la stessa cura e misura nel dettaglio e una tendenza al segno, spesso rapido e curvilineo, il quale si integra sempre con superfici piane dai colori contrastanti.
In tutte le opere qui esposte - comprese le quattro extra - l'artista ha messo tutto sé stesso e la sua incontenibile fantasia: i cambi cromatici e formali tra un dipinto e l'altro sono evidentissimi, segno inequivocabile di un vasto repertorio acquisito nel tempo e chiaramente vocato alla comunicazione. Una comunicazione sempre profonda, mai banale o fine a sé stessa, pronta a raccontare l'essenza dell'artista, i suoi ricordi, le sue emozioni, la sua spiritualità.
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