Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Confronti espressivi"
(19 aprile - 4 maggio 2024)
Solo dal confronto può nascere il vero arricchimento. Ogni espressività racconta mille storie e veicola altrettanti messaggi, avvicinandone diverse ci si renderà conto in maniera palese di quanto vicendevolmente esse dialoghino e s'approfondiscano. La curiosità della scoperta e lo stimolo insopprimibile all'approfondimento sapranno guidare sguardi e spiriti all'interno di questa magica esposizione...
Le opere di Maria Carla Prevedello sono intrise di una preziosità raffinata ed elegante che ben si mostra attraverso il linguaggio espressivo e la scelta delle materie pittoriche: visioni da sogno che portano alla memoria viaggi e ricordi, paesaggi di rara bellezza in cui dominano i riflessi dorati e gli intensi blu di lapislazzuli, azzurrite e malachite, alberi dalle magiche fronde in cui il colore incontra la sacra ieraticità dell'oro. I dipinti dell'artista possiedono una forte carica spirituale in grado di ispirare ragionamenti e riflessioni sia in ambito estetico che filosofico. Geniali ed attraenti, i dipinti di Teresa Manenti a prima vista suggeriscono questa coppia d’aggettivi: la genialità è riscontrabile nell’utilizzo sapiente della citazione e nella rielaborazione tematico stilistica di ogni soggetto, l’attrattività risiede invece nella calibrata scelta cromatica e nell’incisiva riproposizione di alcuni elementi formali decisivi. Partendo dal figurativo e procedendo verso spazialità cubiste con l’aggiunta di un collage tattico e misurato, l'artista guida chi osserva in un magico viaggio nell’unicità. Dinnanzi alle opere di Angela Ippolito si può immediatamente percepire una piacevole sensazione di vitale dinamismo, pare infatti che le sagome antropomorfe si muovano costantemente impadronendosi e plasmando gli spazi che si ritrovano ad occupare; se per le figure dominano le tinte fredde e il bianco per gli sfondi ecco l’oro, riferimento per eccellenza di una sacrale aspazialità. L’influsso dell’autentica ed originale Pop Art è evidente (ovvio il riferimento ad Haring) ma lo stile di Ippolito è più solenne e racconta un’umanità vivace ma statica, in una contemporaneità che sa guardarsi indietro. Heidrun MalComes è un’artista poliedrica e dalla multiforme espressività le cui opere hanno una forte valenza comunicativa; i soggetti richiamano problematiche universalmente dibattute o temi d’attualità ma lo fanno con il sottile schermo della metafora. Argomenti come la percezione dell’arte, gli interscambi culturali, le contraddizioni dell’oggi o le diverse spiritualità sono rappresentati con una pittura accurata e stilisticamente impeccabile, con bilanciati contrasti che sempre focalizzano l’attenzione sul soggetto – spesso iconico - in primo piano. Nelle ultime opere di Astrid Eisinger la mano si erge a protagonista assoluta: il nostro organo prensile è dotato infatti di un enorme potere comunicativo ed è proprio questo il focus su cui vuole indagare l’artista. L’abilità costruttiva, l’immediatezza nella trasmissione di un messaggio, la perfezione formale del gesto, con un cristallino talento grafico e con l’ausilio di oggetti chiave cristallizzati in un attimo infinito per mezzo della resina l’artista riesce a raccontare nella maniera più immediata tutto il potere delle mani, patrimonio inestimabile da celebrare. Gioiose e metamorfiche, sospese tra sogno e realtà, tra figurativo ed astratto, così si possono descrivere i dipinti di Elisabeth Jungwirth, artista che coniuga l'equilibrio compositivo con i voli pindarici della fantasia: figure figlie di una totale libertà creativa si inseriscono in spazialità dai confini sfumati, tra linea e colore, soluzioni formali che descrivono atmosfere fiabesche od oniriche e lo fanno con una delicatezza ferma e sicura di sé. Ci si trova in una dimensione sospesa tra il surrealismo e l'espressionismo (astratto) dove la comunicatività è fortissima. Nelle opere di Giuseppe Turconi si può percepire nettamente una raffinata complessità, una pittura geniale in equilibrio tra surrealismo e simbolismo dove il cavallo e l'essere umano sono i protagonisti su palcoscenici ricchi di elementi solo all'apparenza alieni dal contesto: l'equino emblema di eleganza, intelligenza ed utilità, è parzialmente sommerso o vicino ad ambienti acquatici, con accanto pesci eleganti ma impertinenti oppure barche fiorite o addirittura lumache “sub”. Dalì dinnanzi a tali opere senz'altro esclamerebbe: “Anche stavolta ho seminato bene... ma questo Turconi raccoglie benissimo!”.
Quando si ha la possibilità di visitare un'esposizione che vede il continuo confronto costruttivo tra espressività differenti se ne esce – immancabilmente – arricchiti. Sette espressività così originali ed incisive si esaltano a vicenda in un crescendo emozionale impagabile. “Confronti espressivi” non è una mostra tout court ma un'autentica esperienza da vivere, intensamente, lasciandosi guidare dalle sensazioni che ciascuna opera riesce ad evocare.
(19 aprile - 4 maggio 2024)
Solo dal confronto può nascere il vero arricchimento. Ogni espressività racconta mille storie e veicola altrettanti messaggi, avvicinandone diverse ci si renderà conto in maniera palese di quanto vicendevolmente esse dialoghino e s'approfondiscano. La curiosità della scoperta e lo stimolo insopprimibile all'approfondimento sapranno guidare sguardi e spiriti all'interno di questa magica esposizione...
Le opere di Maria Carla Prevedello sono intrise di una preziosità raffinata ed elegante che ben si mostra attraverso il linguaggio espressivo e la scelta delle materie pittoriche: visioni da sogno che portano alla memoria viaggi e ricordi, paesaggi di rara bellezza in cui dominano i riflessi dorati e gli intensi blu di lapislazzuli, azzurrite e malachite, alberi dalle magiche fronde in cui il colore incontra la sacra ieraticità dell'oro. I dipinti dell'artista possiedono una forte carica spirituale in grado di ispirare ragionamenti e riflessioni sia in ambito estetico che filosofico. Geniali ed attraenti, i dipinti di Teresa Manenti a prima vista suggeriscono questa coppia d’aggettivi: la genialità è riscontrabile nell’utilizzo sapiente della citazione e nella rielaborazione tematico stilistica di ogni soggetto, l’attrattività risiede invece nella calibrata scelta cromatica e nell’incisiva riproposizione di alcuni elementi formali decisivi. Partendo dal figurativo e procedendo verso spazialità cubiste con l’aggiunta di un collage tattico e misurato, l'artista guida chi osserva in un magico viaggio nell’unicità. Dinnanzi alle opere di Angela Ippolito si può immediatamente percepire una piacevole sensazione di vitale dinamismo, pare infatti che le sagome antropomorfe si muovano costantemente impadronendosi e plasmando gli spazi che si ritrovano ad occupare; se per le figure dominano le tinte fredde e il bianco per gli sfondi ecco l’oro, riferimento per eccellenza di una sacrale aspazialità. L’influsso dell’autentica ed originale Pop Art è evidente (ovvio il riferimento ad Haring) ma lo stile di Ippolito è più solenne e racconta un’umanità vivace ma statica, in una contemporaneità che sa guardarsi indietro. Heidrun MalComes è un’artista poliedrica e dalla multiforme espressività le cui opere hanno una forte valenza comunicativa; i soggetti richiamano problematiche universalmente dibattute o temi d’attualità ma lo fanno con il sottile schermo della metafora. Argomenti come la percezione dell’arte, gli interscambi culturali, le contraddizioni dell’oggi o le diverse spiritualità sono rappresentati con una pittura accurata e stilisticamente impeccabile, con bilanciati contrasti che sempre focalizzano l’attenzione sul soggetto – spesso iconico - in primo piano. Nelle ultime opere di Astrid Eisinger la mano si erge a protagonista assoluta: il nostro organo prensile è dotato infatti di un enorme potere comunicativo ed è proprio questo il focus su cui vuole indagare l’artista. L’abilità costruttiva, l’immediatezza nella trasmissione di un messaggio, la perfezione formale del gesto, con un cristallino talento grafico e con l’ausilio di oggetti chiave cristallizzati in un attimo infinito per mezzo della resina l’artista riesce a raccontare nella maniera più immediata tutto il potere delle mani, patrimonio inestimabile da celebrare. Gioiose e metamorfiche, sospese tra sogno e realtà, tra figurativo ed astratto, così si possono descrivere i dipinti di Elisabeth Jungwirth, artista che coniuga l'equilibrio compositivo con i voli pindarici della fantasia: figure figlie di una totale libertà creativa si inseriscono in spazialità dai confini sfumati, tra linea e colore, soluzioni formali che descrivono atmosfere fiabesche od oniriche e lo fanno con una delicatezza ferma e sicura di sé. Ci si trova in una dimensione sospesa tra il surrealismo e l'espressionismo (astratto) dove la comunicatività è fortissima. Nelle opere di Giuseppe Turconi si può percepire nettamente una raffinata complessità, una pittura geniale in equilibrio tra surrealismo e simbolismo dove il cavallo e l'essere umano sono i protagonisti su palcoscenici ricchi di elementi solo all'apparenza alieni dal contesto: l'equino emblema di eleganza, intelligenza ed utilità, è parzialmente sommerso o vicino ad ambienti acquatici, con accanto pesci eleganti ma impertinenti oppure barche fiorite o addirittura lumache “sub”. Dalì dinnanzi a tali opere senz'altro esclamerebbe: “Anche stavolta ho seminato bene... ma questo Turconi raccoglie benissimo!”.
Quando si ha la possibilità di visitare un'esposizione che vede il continuo confronto costruttivo tra espressività differenti se ne esce – immancabilmente – arricchiti. Sette espressività così originali ed incisive si esaltano a vicenda in un crescendo emozionale impagabile. “Confronti espressivi” non è una mostra tout court ma un'autentica esperienza da vivere, intensamente, lasciandosi guidare dalle sensazioni che ciascuna opera riesce ad evocare.
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