Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Astratto o Informale?"
(26 aprile - 10 maggio 2021)
È oramai noto a tutti i conoscitori d'Arte che l'astrazione e l'informale hanno letteralmente sconvolto l'evoluzione formale delle arti visive. Senza addentrarci in analisi tecniche, si può a ragione sostenere che questi due filoni non figurativi hanno dato un'accelerazione fondamentale alla pittura, rendendola veramente contemporanea e paradigma della irripetibile epopea della seconda metà del XX secolo.
L'astrattismo di Francesca Borgo ha come principio formativo l'osservazione di un elemento imprescindibile della Natura: il cielo. Le soluzioni formali che cumuli e cirri creano nell'atmosfera sono per l'artista l'ispirazione per eccellenza; per mezzo di una sovrapposizione di tecniche e colori – sempre all'insegna dell'eterea e preziosa delicatezza – Francesca Borgo regala all'osservatore la propria personale versione dei cieli più vari, riflessi di una mutevolezza catturata con occhi e cuore. Elemento atmosferico e teneri incontri anche nei dipinti di Michele Berlot, un artista che conosce alla perfezione il concetto di delicata sfumatura: dalla tinta più carica a quella via via più diluita, le pennellate s'alternano con magistrale equilibrio in strati sovrapposti andando a costituire una visione attraente e rasserenante. Berlot riesce ad esprimere con sapiente maestria e in linguaggio pittorico le interazioni misteriose degli attimi, incuriosendo gli sguardi più sensibili e profondi. Magie espressive nate dalla perfetta collaborazione tra colore e superficie, così si possono definire le opere di Etty Bruni: un equilibrio perfetto connota le tele dell'artista in cui le pennellate di diverse grandezze vanno a definire gli spazi e ricreano in due dimensioni autentiche sensazioni tattili. Si intuisce che alla base c'è uno studio solido e un'innata capacità di resa mimetica di una realtà vissuta ed interiorizzata, un esercizio continuo di mente e mano che alimenta la fantasia. Brigitte Kratochwill si focalizza sulle emozioni: oltre un'apparente semplicità c'è un universo complesso, fatto di magistrale abilità tecnica e infinita fantasia, dove gli inchiostri – a diluizioni crescenti – s'appropriano degli sfondi candidi e lucenti determinando forme e superfici particolarissime. Spesso l'artista utilizza solo le gamme di bianco, rosso e nero ma, con tutte le velature possibili, esse sono ampiamente sufficienti ad evocare la complessità dei sentimenti. La scomposizione volumetrica delle masse e un mescolamento vorticoso di cromie che danno vita a realtà parallele, ecco le opere di Evelina Klanikova, dipinti dove il dinamismo è componente essenziale e fondamentale; l'impressione è quella di trovarsi di fronte a rappresentazioni di entità la cui forma è stata come sconvolta da distorsioni che seguono moti circolari e sinusoidali. Dunque l'artista si configura come creatrice di entità ignote dalle note, facendolo con affascinante perizia. Stefania Belli concilia la geometria con la spazialità, in particolare le interazioni tra la forma circolare, i colori e il prezioso mistero dell'oro: si può ben affermare che i dipinti dell'artista siano la rappresentazione di un grande equilibrio, quasi il frutto di un lungo percorso di meditazione. Il fascino dell'oro – lusso, divinità ed assenza di vincoli spaziali – accoglie i cerchi – forma perfetta per eccellenza – per dar vita ad astrazioni geometriche dalla potente spiritualità.
Sei stili ben definiti ed altrettante maniere d'intendere e interpretare l'astrattismo, una rassegna che rende onore allo stile pittorico della contemporaneità per eccellenza. Quando il talento incontra la chiarezza espressiva, gli splendidi risultati sono sotto gli occhi (fortunati) di tutti.
(26 aprile - 10 maggio 2021)
È oramai noto a tutti i conoscitori d'Arte che l'astrazione e l'informale hanno letteralmente sconvolto l'evoluzione formale delle arti visive. Senza addentrarci in analisi tecniche, si può a ragione sostenere che questi due filoni non figurativi hanno dato un'accelerazione fondamentale alla pittura, rendendola veramente contemporanea e paradigma della irripetibile epopea della seconda metà del XX secolo.
L'astrattismo di Francesca Borgo ha come principio formativo l'osservazione di un elemento imprescindibile della Natura: il cielo. Le soluzioni formali che cumuli e cirri creano nell'atmosfera sono per l'artista l'ispirazione per eccellenza; per mezzo di una sovrapposizione di tecniche e colori – sempre all'insegna dell'eterea e preziosa delicatezza – Francesca Borgo regala all'osservatore la propria personale versione dei cieli più vari, riflessi di una mutevolezza catturata con occhi e cuore. Elemento atmosferico e teneri incontri anche nei dipinti di Michele Berlot, un artista che conosce alla perfezione il concetto di delicata sfumatura: dalla tinta più carica a quella via via più diluita, le pennellate s'alternano con magistrale equilibrio in strati sovrapposti andando a costituire una visione attraente e rasserenante. Berlot riesce ad esprimere con sapiente maestria e in linguaggio pittorico le interazioni misteriose degli attimi, incuriosendo gli sguardi più sensibili e profondi. Magie espressive nate dalla perfetta collaborazione tra colore e superficie, così si possono definire le opere di Etty Bruni: un equilibrio perfetto connota le tele dell'artista in cui le pennellate di diverse grandezze vanno a definire gli spazi e ricreano in due dimensioni autentiche sensazioni tattili. Si intuisce che alla base c'è uno studio solido e un'innata capacità di resa mimetica di una realtà vissuta ed interiorizzata, un esercizio continuo di mente e mano che alimenta la fantasia. Brigitte Kratochwill si focalizza sulle emozioni: oltre un'apparente semplicità c'è un universo complesso, fatto di magistrale abilità tecnica e infinita fantasia, dove gli inchiostri – a diluizioni crescenti – s'appropriano degli sfondi candidi e lucenti determinando forme e superfici particolarissime. Spesso l'artista utilizza solo le gamme di bianco, rosso e nero ma, con tutte le velature possibili, esse sono ampiamente sufficienti ad evocare la complessità dei sentimenti. La scomposizione volumetrica delle masse e un mescolamento vorticoso di cromie che danno vita a realtà parallele, ecco le opere di Evelina Klanikova, dipinti dove il dinamismo è componente essenziale e fondamentale; l'impressione è quella di trovarsi di fronte a rappresentazioni di entità la cui forma è stata come sconvolta da distorsioni che seguono moti circolari e sinusoidali. Dunque l'artista si configura come creatrice di entità ignote dalle note, facendolo con affascinante perizia. Stefania Belli concilia la geometria con la spazialità, in particolare le interazioni tra la forma circolare, i colori e il prezioso mistero dell'oro: si può ben affermare che i dipinti dell'artista siano la rappresentazione di un grande equilibrio, quasi il frutto di un lungo percorso di meditazione. Il fascino dell'oro – lusso, divinità ed assenza di vincoli spaziali – accoglie i cerchi – forma perfetta per eccellenza – per dar vita ad astrazioni geometriche dalla potente spiritualità.
Sei stili ben definiti ed altrettante maniere d'intendere e interpretare l'astrattismo, una rassegna che rende onore allo stile pittorico della contemporaneità per eccellenza. Quando il talento incontra la chiarezza espressiva, gli splendidi risultati sono sotto gli occhi (fortunati) di tutti.
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