Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Arte per scaldare i cuori"
(3 - 16 settembre 2021)
Si può ben a ragione affermare che l'Arte stessa è la miglior traccia che l'essere umano possa lasciare su questo pianeta. Al tempo stesso l'Arte è il riflesso dell'animo di chi la crea ed ha un intento comunicativo, punta a colpire nel profondo chiunque gli si accosti con la necessaria sensibilità. Sì, l'Arte è proprio “nata” per scaldare i cuori.
I dipinti di Liubov Bochkova sono degli autentici microcosmi dove ci si può letteralmente immergere nella bellezza delle forme e dei colori: partendo dall'elemento naturale l'artista alterna visioni ravvicinate e distanti costruendo i propri personali equilibri spaziali, formali e cromatici. Ci si trova dinnanzi ad opere complesse che attirano l'attenzione con dettagli inaspettati resi vivi e vibranti per mezzo di un'evidente e notevole perizia tecnica. L'elemento naturale in grado di suscitare meraviglia è protagonista anche nelle opere di Elisabeth Gisperg, l'artista infatti espone una serie dedicata ai fiori del proprio giardino da maggio ad agosto: i colori delle rigogliose fioriture stagionali sembrano quasi scomporsi andando a formare visioni cubiste, i toni sono tenui ma a tratti vigorosi in quanto l'acquerello s'accompagna al gessetto ma anche al collage di veri elementi vegetali con la luce che pare quasi baciare i dettagli più vibranti. Gabriele Stelzer usa colori e motivi gioiosi assieme a forme geometriche accattivanti e sinuose per arrivare al cuore dell'osservatore, si può affermare che sceglie la via della più fantasiosa originalità: ispirandosi alle forme umane ed alle geometrie cosmiche sembra voler intrappolare nella bidimensionalità di una cornice i volumi emisferici, sferici o conici i quali letteralmente esplodono per mezzo delle cromie variegate e dinamiche invitando chi guarda quasi a volerli toccare. Forme sinuose e dinamismo continuo, elementi essenziali anche nei dipinti di Gabriele Arnezeder-Windtner: l'artista si ispira a motivi classici come quelli mitologici e li interpreta utilizzando diverse tonalità degli stessi colori creando così un effetto di ricchezza e movimento, così come le linee sempre spezzate che definiscono figure mai statiche i cui lineamenti non sono volutamente rappresentati. Simbologie cromatiche ed alcuni dettagli misteriosi rendono le opere estremamente affascinanti. I dipinti di JARU colpiscono diritti al cuore per la loro genuinità, sono infatti il frutto dell'immenso amore per i viaggi del loro autore e si configurano come veri e propri “specchi d'emozione”: l'artista utilizza colori puri e delinea il paesaggio con estrema naturalezza, i contorni sono marcati e l'attenzione nei confronti dei cieli è altissima, i contrasti cromatici e luministici sono ben calibrati e la presenza sulla scena di figure (umane o animali) dona ai dipinti un'irresistibile vitalità. Il cuore, presente in tutte le opere di Marta Ziraldo, si può leggere come una metafora dell'esistenza: la corposa tridimensionalità dell'elemento cuoriforme si staglia sul piano della tela arricchito da pennellate lineari ed eleganti motivi decorativi e viene ulteriormente messa in evidenza dal colore o dalla consistenza che questo elemento assume di volta in volta. Cuori come vite in gabbia, in coppia o in fuga, cuori bianchissimi come vite pure, cuori trafitti come vite “ferite”.
Dopo aver passato in rassegna le splendide opere esposte, ci si dovrebbe fermare un attimo e porsi una semplice domanda: ciò che si è ammirato mi ha scaldato il cuore? La risposta a questo fondamentale quesito, soggettiva e personalissima, è in ognuno di noi. Ed è decisiva.
(3 - 16 settembre 2021)
Si può ben a ragione affermare che l'Arte stessa è la miglior traccia che l'essere umano possa lasciare su questo pianeta. Al tempo stesso l'Arte è il riflesso dell'animo di chi la crea ed ha un intento comunicativo, punta a colpire nel profondo chiunque gli si accosti con la necessaria sensibilità. Sì, l'Arte è proprio “nata” per scaldare i cuori.
I dipinti di Liubov Bochkova sono degli autentici microcosmi dove ci si può letteralmente immergere nella bellezza delle forme e dei colori: partendo dall'elemento naturale l'artista alterna visioni ravvicinate e distanti costruendo i propri personali equilibri spaziali, formali e cromatici. Ci si trova dinnanzi ad opere complesse che attirano l'attenzione con dettagli inaspettati resi vivi e vibranti per mezzo di un'evidente e notevole perizia tecnica. L'elemento naturale in grado di suscitare meraviglia è protagonista anche nelle opere di Elisabeth Gisperg, l'artista infatti espone una serie dedicata ai fiori del proprio giardino da maggio ad agosto: i colori delle rigogliose fioriture stagionali sembrano quasi scomporsi andando a formare visioni cubiste, i toni sono tenui ma a tratti vigorosi in quanto l'acquerello s'accompagna al gessetto ma anche al collage di veri elementi vegetali con la luce che pare quasi baciare i dettagli più vibranti. Gabriele Stelzer usa colori e motivi gioiosi assieme a forme geometriche accattivanti e sinuose per arrivare al cuore dell'osservatore, si può affermare che sceglie la via della più fantasiosa originalità: ispirandosi alle forme umane ed alle geometrie cosmiche sembra voler intrappolare nella bidimensionalità di una cornice i volumi emisferici, sferici o conici i quali letteralmente esplodono per mezzo delle cromie variegate e dinamiche invitando chi guarda quasi a volerli toccare. Forme sinuose e dinamismo continuo, elementi essenziali anche nei dipinti di Gabriele Arnezeder-Windtner: l'artista si ispira a motivi classici come quelli mitologici e li interpreta utilizzando diverse tonalità degli stessi colori creando così un effetto di ricchezza e movimento, così come le linee sempre spezzate che definiscono figure mai statiche i cui lineamenti non sono volutamente rappresentati. Simbologie cromatiche ed alcuni dettagli misteriosi rendono le opere estremamente affascinanti. I dipinti di JARU colpiscono diritti al cuore per la loro genuinità, sono infatti il frutto dell'immenso amore per i viaggi del loro autore e si configurano come veri e propri “specchi d'emozione”: l'artista utilizza colori puri e delinea il paesaggio con estrema naturalezza, i contorni sono marcati e l'attenzione nei confronti dei cieli è altissima, i contrasti cromatici e luministici sono ben calibrati e la presenza sulla scena di figure (umane o animali) dona ai dipinti un'irresistibile vitalità. Il cuore, presente in tutte le opere di Marta Ziraldo, si può leggere come una metafora dell'esistenza: la corposa tridimensionalità dell'elemento cuoriforme si staglia sul piano della tela arricchito da pennellate lineari ed eleganti motivi decorativi e viene ulteriormente messa in evidenza dal colore o dalla consistenza che questo elemento assume di volta in volta. Cuori come vite in gabbia, in coppia o in fuga, cuori bianchissimi come vite pure, cuori trafitti come vite “ferite”.
Dopo aver passato in rassegna le splendide opere esposte, ci si dovrebbe fermare un attimo e porsi una semplice domanda: ciò che si è ammirato mi ha scaldato il cuore? La risposta a questo fondamentale quesito, soggettiva e personalissima, è in ognuno di noi. Ed è decisiva.
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