Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"La magia d'uno scatto"
(26 novembre - 13 dicembre 2021)
Sin dalle sue origini la fotografia ha sempre evocato qualcosa di sorprendente, stupefacente, magico. Progredendo e sviluppandosi sempre più, questo autentico senso di magia si è focalizzato sull'istante decisivo, quello del fatidico “clic”: che sia in analogico o in digitale è proprio questa operazione - d'una frazione di secondo - che trasforma l'ispirazione in incomparabile visione.
Per Michele Massolini la magia dello scatto si compie dinnanzi a panorami di rara bellezza: impossibile non esaltarsi con le vedute delle Cinque Terre, località che hanno la fondamentale qualità d'offrire al fotografo un campionario di meraviglie che – in potenza – potranno divenire opere d'arte. Il fotografo attende l'attimo adatto per cogliere la luce solare più suggestiva e l'equilibrio più bilanciato tra elemento naturale ed antropico e li eterna con naturalezza, senza eccedere in post-produzione. Il mare, elemento in grado d'evocare fascino e magia, è il protagonista degli scatti di Monica Bonacina, una fotografa dalla creatività vulcanica sempre pronta a stimolare l'osservatore con sperimentazioni geniali: lunga esposizione, giusti filtri e calibrati movimenti creano grazie al mosso creativo nuove realtà dove atmosfere e colori s'avvicinano alla pittura. Da sempre affascinata dall'astrattismo, Bonacina lascia che sia la macchina fotografica a dipingere dando vita ad atmosfere eteree e suadenti. Anche Ilario Terzoli si lascia trascinare dal Sublime e quando i suoi sensi percepiscono l'emozione, ecco, il fatidico momento dello scatto: visitando la verdeggiante e incontaminata Alaska il fotografo ha potuto immergersi completamente nella magia di cieli maestosi, dove cirri e nembi combattono epiche battaglie, dove lo smeraldo d'acque profonde si fronteggia alle scale di grigi dei vicini picchi montuosi e dove la sconfinata immensità aiuta a riflettere sul senso della vita. Si può immortalare su pellicola un istante di serenità senza aver con sé la macchina fotografica? La risposta è sì se si utilizza la stenoscopia: Halina Morcinek da molti anni immortala per mezzo della citata tecnica una natura vitale ed incontenibile, a tratti selvaggia che si mostra però con garbo ed eleganza, le stampe alla gelatina d'argento hanno un sapore vintage in grado di conquistare il cuore di chi sa coglierne l'intrinseca preziosità. Una scatola, la pellicola, un foro, la luce e... alea iacta est! Il tema della ricerca dell'identità è il focus del progetto “Vit'altra” di Camilla Biella, in esso la fotografa utilizza soggetti dalle forme antropomorfe ma inanimati come statue e manichini che si affacciano sulla scena di un'esistenza in continuo divenire, travolti da una mutevolezza a tratti spiazzante ma che fa parte di una realtà attualissima; i soggetti sembrano pian piano assorbire la vita di riflesso con un andamento ciclico, dal totale celarsi al mostrarsi totalmente in tutto il loro essere “plasticamente umani”.
Come s'è potuto vedere ogni autore/autrice vive intensamente la magia dello scatto in maniera totalmente personale, fornendo uno spaccato ben vario della profonda sensibilità che connota l'arte fotografica. Ora il compito di ciascuno è quello di lasciarsi conquistare dalla magia dei singoli scatti e intraprendere un viaggio verso la libertà sensitiva che porta direttamente alla serenità, al benessere ed alla bellezza.
(26 novembre - 13 dicembre 2021)
Sin dalle sue origini la fotografia ha sempre evocato qualcosa di sorprendente, stupefacente, magico. Progredendo e sviluppandosi sempre più, questo autentico senso di magia si è focalizzato sull'istante decisivo, quello del fatidico “clic”: che sia in analogico o in digitale è proprio questa operazione - d'una frazione di secondo - che trasforma l'ispirazione in incomparabile visione.
Per Michele Massolini la magia dello scatto si compie dinnanzi a panorami di rara bellezza: impossibile non esaltarsi con le vedute delle Cinque Terre, località che hanno la fondamentale qualità d'offrire al fotografo un campionario di meraviglie che – in potenza – potranno divenire opere d'arte. Il fotografo attende l'attimo adatto per cogliere la luce solare più suggestiva e l'equilibrio più bilanciato tra elemento naturale ed antropico e li eterna con naturalezza, senza eccedere in post-produzione. Il mare, elemento in grado d'evocare fascino e magia, è il protagonista degli scatti di Monica Bonacina, una fotografa dalla creatività vulcanica sempre pronta a stimolare l'osservatore con sperimentazioni geniali: lunga esposizione, giusti filtri e calibrati movimenti creano grazie al mosso creativo nuove realtà dove atmosfere e colori s'avvicinano alla pittura. Da sempre affascinata dall'astrattismo, Bonacina lascia che sia la macchina fotografica a dipingere dando vita ad atmosfere eteree e suadenti. Anche Ilario Terzoli si lascia trascinare dal Sublime e quando i suoi sensi percepiscono l'emozione, ecco, il fatidico momento dello scatto: visitando la verdeggiante e incontaminata Alaska il fotografo ha potuto immergersi completamente nella magia di cieli maestosi, dove cirri e nembi combattono epiche battaglie, dove lo smeraldo d'acque profonde si fronteggia alle scale di grigi dei vicini picchi montuosi e dove la sconfinata immensità aiuta a riflettere sul senso della vita. Si può immortalare su pellicola un istante di serenità senza aver con sé la macchina fotografica? La risposta è sì se si utilizza la stenoscopia: Halina Morcinek da molti anni immortala per mezzo della citata tecnica una natura vitale ed incontenibile, a tratti selvaggia che si mostra però con garbo ed eleganza, le stampe alla gelatina d'argento hanno un sapore vintage in grado di conquistare il cuore di chi sa coglierne l'intrinseca preziosità. Una scatola, la pellicola, un foro, la luce e... alea iacta est! Il tema della ricerca dell'identità è il focus del progetto “Vit'altra” di Camilla Biella, in esso la fotografa utilizza soggetti dalle forme antropomorfe ma inanimati come statue e manichini che si affacciano sulla scena di un'esistenza in continuo divenire, travolti da una mutevolezza a tratti spiazzante ma che fa parte di una realtà attualissima; i soggetti sembrano pian piano assorbire la vita di riflesso con un andamento ciclico, dal totale celarsi al mostrarsi totalmente in tutto il loro essere “plasticamente umani”.
Come s'è potuto vedere ogni autore/autrice vive intensamente la magia dello scatto in maniera totalmente personale, fornendo uno spaccato ben vario della profonda sensibilità che connota l'arte fotografica. Ora il compito di ciascuno è quello di lasciarsi conquistare dalla magia dei singoli scatti e intraprendere un viaggio verso la libertà sensitiva che porta direttamente alla serenità, al benessere ed alla bellezza.
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