Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Interpretazioni astratte"
(10 - 23 luglio 2020)
All’interno del meraviglioso e complesso mondo dell’Arte le correnti stilistiche dell’astrattismo e dell’informale hanno assunto il valore di autentico punto di svolta; abolendo la riconoscibilità della figura ed introducendo concetti chiave come “punto – linea - superficie”, “matericità”, “dripping” hanno letteralmente trascinato il panorama creativo nella contemporaneità. Il bello è che ogni artista, pur certo prendendo spunto da modelli importanti, ne fornisce la propria interpretazione.
La pittura di Daniela Caraman si caratterizza per un utilizzo calibrato e ponderato del colore, prediligendo un’impostazione che sottolinea la chiarezza degli sfondi; la pennellata è – al tempo stesso – lieve e forte, pastosa e questo dona ai dipinti un effetto di evidente tridimensionalità. Si intuisce che c’è voglia di movimento ma anche di stasi, sono opere dense di spunti le quali suscitano una profonda riflessione che tocca i temi della spiritualità e dell’introspezione. Marilena Faraci Stangier presenta uno stile delicato e dinamico, con superfici dai toni decisi che si giustappongono tra loro, arricchite da tocchi materici, tratti scuri e qualche raschiatura: la sua è una poesia della composizione dove l’eleganza gioca un ruolo essenziale, infatti le scelte cromatiche e di elaborazione spaziale trasmettono un senso di raffinato ordine. Dipinti dunque da ammirare da vicino e da lontano, gustandone forme, elementi e particolari. Dinamismo, preziosità, grande carica energetica, ammirare le opere di Simone von Anhalt trasmette subito all’osservatore queste impressioni: il suo è un astratto vitalissimo dove le tinte calde sono le assolute protagoniste, assieme all’oro, elemento quasi onnipresente nei dipinti dell’artista. Tutta l’incredibile forza di un’eruzione vulcanica o lo splendore di un’immensità calda e dorata vengono trasposti su tela per mezzo di pennello, spatola e coltello, con un’energia ed un amore per la vita unici. Combinare materiali diversi e particolari col colore, giocare con le textures e strutturare la composizione a partire dalla bianca tela, questi i tratti distintivi dello stile di Luigina Turri, un’artista che crea opere che ispirano un senso di ordine complesso, una naturalezza che può parer semplice ma che invece racconta di attente analisi, misure, prove. L’artista si lascia guidare dalle emozioni ed elabora opere multi sfaccettate che sono il riflesso del suo animo. Estroso, dinamico, coraggioso, inconfondibile, questi quattro aggettivi definiscono alla perfezione lo stile di Maurizio Fonda, per tutti El Fonda: il suo passato da mastro orafo, le sue esperienze artistiche in terra iberica e una grandissima voglia di libertà ed esser sempre sé stesso lo guidano nella creazione di opere dense di elementi che si combinano e integrano sul supporto, dal gesso al legno, dalla corda alla terracotta, creazioni uniche, intense e profonde. Eteree e leggerissime le soluzioni formali scelte da Monika Hartl, un’artista che sceglie la delicatezza per rappresentare su tela la molteplicità dei punti di vista e ciò che accade in seguito ad un fatto/azione: dipinge con velature – un omaggio al tanto amato Rinascimento – e la pennellata è quasi una carezza, il tratto grafico ed il graffio si presentano sulla tela quasi a far da contraltare alla continuità della superficie, dipinti che sono autentici saggi di una sensibilità acutissima. La sperimentazione in Arte è tutto, ci si deve buttare con coraggio per creare qualcosa di originale, Giuseppe Tavella lo ha fatto: utilizzando un materiale comune della sua Calabria – la pianta del fico d’india – ha creato un supporto assolutamente unico per una pittura equilibrata e sicura, movimentata e sfaccettata. La dura scorza disseccata, coi suoi alveoli e fibre, accoglie con esito felicissimo forme sferiche e quadrangolari che si integrano col dripping in un ensemble dal potentissimo effetto.
Aver la fortuna d’ammirare le interpretazioni dei sette artisti non può che far comprendere in maniera palese ed immediata quanto sia gigantesco e plurale il microcosmo dell’astrazione. Uno dei fatti più rimarchevoli è che ci si può emozionare dinnanzi a ciascuna opera di ogni singolo artista, provando per ognuna di esse una sensazione differente. Interpretare l’interpretazione, azione sublime dall’esito sempre costruttivo.
(10 - 23 luglio 2020)
All’interno del meraviglioso e complesso mondo dell’Arte le correnti stilistiche dell’astrattismo e dell’informale hanno assunto il valore di autentico punto di svolta; abolendo la riconoscibilità della figura ed introducendo concetti chiave come “punto – linea - superficie”, “matericità”, “dripping” hanno letteralmente trascinato il panorama creativo nella contemporaneità. Il bello è che ogni artista, pur certo prendendo spunto da modelli importanti, ne fornisce la propria interpretazione.
La pittura di Daniela Caraman si caratterizza per un utilizzo calibrato e ponderato del colore, prediligendo un’impostazione che sottolinea la chiarezza degli sfondi; la pennellata è – al tempo stesso – lieve e forte, pastosa e questo dona ai dipinti un effetto di evidente tridimensionalità. Si intuisce che c’è voglia di movimento ma anche di stasi, sono opere dense di spunti le quali suscitano una profonda riflessione che tocca i temi della spiritualità e dell’introspezione. Marilena Faraci Stangier presenta uno stile delicato e dinamico, con superfici dai toni decisi che si giustappongono tra loro, arricchite da tocchi materici, tratti scuri e qualche raschiatura: la sua è una poesia della composizione dove l’eleganza gioca un ruolo essenziale, infatti le scelte cromatiche e di elaborazione spaziale trasmettono un senso di raffinato ordine. Dipinti dunque da ammirare da vicino e da lontano, gustandone forme, elementi e particolari. Dinamismo, preziosità, grande carica energetica, ammirare le opere di Simone von Anhalt trasmette subito all’osservatore queste impressioni: il suo è un astratto vitalissimo dove le tinte calde sono le assolute protagoniste, assieme all’oro, elemento quasi onnipresente nei dipinti dell’artista. Tutta l’incredibile forza di un’eruzione vulcanica o lo splendore di un’immensità calda e dorata vengono trasposti su tela per mezzo di pennello, spatola e coltello, con un’energia ed un amore per la vita unici. Combinare materiali diversi e particolari col colore, giocare con le textures e strutturare la composizione a partire dalla bianca tela, questi i tratti distintivi dello stile di Luigina Turri, un’artista che crea opere che ispirano un senso di ordine complesso, una naturalezza che può parer semplice ma che invece racconta di attente analisi, misure, prove. L’artista si lascia guidare dalle emozioni ed elabora opere multi sfaccettate che sono il riflesso del suo animo. Estroso, dinamico, coraggioso, inconfondibile, questi quattro aggettivi definiscono alla perfezione lo stile di Maurizio Fonda, per tutti El Fonda: il suo passato da mastro orafo, le sue esperienze artistiche in terra iberica e una grandissima voglia di libertà ed esser sempre sé stesso lo guidano nella creazione di opere dense di elementi che si combinano e integrano sul supporto, dal gesso al legno, dalla corda alla terracotta, creazioni uniche, intense e profonde. Eteree e leggerissime le soluzioni formali scelte da Monika Hartl, un’artista che sceglie la delicatezza per rappresentare su tela la molteplicità dei punti di vista e ciò che accade in seguito ad un fatto/azione: dipinge con velature – un omaggio al tanto amato Rinascimento – e la pennellata è quasi una carezza, il tratto grafico ed il graffio si presentano sulla tela quasi a far da contraltare alla continuità della superficie, dipinti che sono autentici saggi di una sensibilità acutissima. La sperimentazione in Arte è tutto, ci si deve buttare con coraggio per creare qualcosa di originale, Giuseppe Tavella lo ha fatto: utilizzando un materiale comune della sua Calabria – la pianta del fico d’india – ha creato un supporto assolutamente unico per una pittura equilibrata e sicura, movimentata e sfaccettata. La dura scorza disseccata, coi suoi alveoli e fibre, accoglie con esito felicissimo forme sferiche e quadrangolari che si integrano col dripping in un ensemble dal potentissimo effetto.
Aver la fortuna d’ammirare le interpretazioni dei sette artisti non può che far comprendere in maniera palese ed immediata quanto sia gigantesco e plurale il microcosmo dell’astrazione. Uno dei fatti più rimarchevoli è che ci si può emozionare dinnanzi a ciascuna opera di ogni singolo artista, provando per ognuna di esse una sensazione differente. Interpretare l’interpretazione, azione sublime dall’esito sempre costruttivo.
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