Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Arte a modo mio"
(24 marzo - 6 aprile 2023)
In ogni ambito dell'esistenza il confronto risulta essenziale: mettersi vicini e dialogare è un atto che dimostra sicurezza e maturità, presupponendo un vicendevole arricchimento. Questo ovviamente vale anche nell'Arte, anzi, oltre ad essere valido, ne è essenziale. Arte è libertà, originalità, unicità, ogni Artista esplicita le proprie emozioni con un peculiare linguaggio. Senza indugi si vada dunque a scoprire l'interessante “dibattito” presente in questa rassegna.
Le opere di Maria Rita Onofri sono il felicissimo frutto di un'esperienza artistica poliedrica e a tutto tondo: l'artista infatti dipinge, modella, crea gioielli e tende – istintivamente – a far convergere le sue molteplici abilità nella creazione di lavori originali, dal profilo inconfondibile. Lo scenario è composto da aree cromatiche tenui e calibrate disposte in sagome spigolose, da esso spuntano e prendon vita omini tridimensionali, formati da lamine metalliche abilmente modellate, ecco dunque un magico ensamble di pittura, scultura e oreficeria. Raffinate, sincere e dalla potente carica emozionale, le opere di Stefania Grazioli possiedono pienamente queste caratteristiche e richiamano irresistibilmente l'attenzione di che le ammira: il tratto grafico è ricco, ultra preciso, sembra quasi esplodere in una miriade di dettagli, nero ed oro sembrano simboleggiare i dualismi luce/ombra e essenzialità/ricchezza. Al centro di tutto figure femminili dall'espressione pacifica e serena, deste o dormienti, contornate da simboli reiterati e da circoli che paiono sfavillanti aureole, affascinanti dee dell'ispirazione. Barbara Legnazzi ricerca costantemente una matericità calibrata e movimentata per regalare al pubblico una nuova interpretazione della spazialità, uscendo dalle canoniche due dimensioni ma senza arrivare al bassorilievo: i soggetti immortalati dall'artista si stagliano dalla tela di supporto e sono delineati per mezzo di piccole incisioni della componente plastica di cui sono formati. L'effetto è impattante così come le scelte cromatiche dell'artista, spesso improntate al netto contrasto tra tinte chiare e scure, fredde e calde. Guido Santarossa seleziona accuratamente i soggetti dei suoi dipinti, prediligendo autentiche “poesie silenti”: con cromie incisive e pennellate possenti delinea con razionale precisione sfondi e primi piani, andando a raccontare emozioni complesse col linguaggio dell'immediata essenzialità. Temi attuali e caldi come l'inquinamento, la logistica dei trasporti, la solitudine, il lavoro, il viaggio, lo straniamento vengono trattati con accenti lirici, lasciando all'arte ogni spiegazione, in una trascendenza continua. Possono coesistere essenzialità e complessità all'insegna della Bellezza? Osservando le opere di Simone Louis sembra proprio che ciò possa essere possibile. L'artista lavora intensamente le tele, con diverse tecniche e con tempistiche differenti, su di esse si scorge nettamente lo stratificarsi delle emozioni e delle esperienze; forme nette condividono lo spazio con entità evanescenti e sfumate, il collage a tratti fa capolino e movimenta la scena. Autentici capolavori in cui la genialità concilia perfettamente informale e figurativo. Anna Tozzi ATò sceglie di ispirarsi all'arte del kintsugi per creare opere che conciliano una raffinata preziosità con un'acuta e strutturata ricerca tecnica: il colore di fondo è intenso ed amplificato dallo sfavillio della fine graniglia inserita nell'impasto materico, le crepe sono ampie e sembrano quasi dei ruscelli dorati che conducono a una terra incantata. Osservando bene queste originalissime creazioni, possono anche rassomigliare a misteriosi percorsi di cui non sono note partenza e destinazione, sublime fascino dell’ignoto. Spiccano per originalità e particolarità anche le opere di SIN (Sandra Bresin), lavori in cui il colore incontra il tessuto all’insegna di una profonda riflessione sul tema dell’equilibrio: in ambito pittorico la scelta delle cromie è fondamentale per bilanciare i toni, esattamente come nel vissuto umano. Il senso della misura è basilare per seguire una traiettoria regolare, sia coi pennelli che tra fratelli, ma ogni tanto ci sta anche un pizzico di follia, una fisiologica uscita di pista. Racconta questo l’artista, col linguaggio dei colori e delle pieghe, tutte uniche, come quelle della vita.
Per l’Artista è fondamentale creare opere che siano il più sincero e diretto riflesso della sua anima. Solo agendo in questo modo si può regalare all’umanità una vera “Arte a modo mio”. Ed è proprio grazie al dialogo e confronto tra queste speciali espressività che l’essere umano può realmente arricchire lo spirito e guardare – con speranzosa positività - ad un avvenire sempre migliore.
(24 marzo - 6 aprile 2023)
In ogni ambito dell'esistenza il confronto risulta essenziale: mettersi vicini e dialogare è un atto che dimostra sicurezza e maturità, presupponendo un vicendevole arricchimento. Questo ovviamente vale anche nell'Arte, anzi, oltre ad essere valido, ne è essenziale. Arte è libertà, originalità, unicità, ogni Artista esplicita le proprie emozioni con un peculiare linguaggio. Senza indugi si vada dunque a scoprire l'interessante “dibattito” presente in questa rassegna.
Le opere di Maria Rita Onofri sono il felicissimo frutto di un'esperienza artistica poliedrica e a tutto tondo: l'artista infatti dipinge, modella, crea gioielli e tende – istintivamente – a far convergere le sue molteplici abilità nella creazione di lavori originali, dal profilo inconfondibile. Lo scenario è composto da aree cromatiche tenui e calibrate disposte in sagome spigolose, da esso spuntano e prendon vita omini tridimensionali, formati da lamine metalliche abilmente modellate, ecco dunque un magico ensamble di pittura, scultura e oreficeria. Raffinate, sincere e dalla potente carica emozionale, le opere di Stefania Grazioli possiedono pienamente queste caratteristiche e richiamano irresistibilmente l'attenzione di che le ammira: il tratto grafico è ricco, ultra preciso, sembra quasi esplodere in una miriade di dettagli, nero ed oro sembrano simboleggiare i dualismi luce/ombra e essenzialità/ricchezza. Al centro di tutto figure femminili dall'espressione pacifica e serena, deste o dormienti, contornate da simboli reiterati e da circoli che paiono sfavillanti aureole, affascinanti dee dell'ispirazione. Barbara Legnazzi ricerca costantemente una matericità calibrata e movimentata per regalare al pubblico una nuova interpretazione della spazialità, uscendo dalle canoniche due dimensioni ma senza arrivare al bassorilievo: i soggetti immortalati dall'artista si stagliano dalla tela di supporto e sono delineati per mezzo di piccole incisioni della componente plastica di cui sono formati. L'effetto è impattante così come le scelte cromatiche dell'artista, spesso improntate al netto contrasto tra tinte chiare e scure, fredde e calde. Guido Santarossa seleziona accuratamente i soggetti dei suoi dipinti, prediligendo autentiche “poesie silenti”: con cromie incisive e pennellate possenti delinea con razionale precisione sfondi e primi piani, andando a raccontare emozioni complesse col linguaggio dell'immediata essenzialità. Temi attuali e caldi come l'inquinamento, la logistica dei trasporti, la solitudine, il lavoro, il viaggio, lo straniamento vengono trattati con accenti lirici, lasciando all'arte ogni spiegazione, in una trascendenza continua. Possono coesistere essenzialità e complessità all'insegna della Bellezza? Osservando le opere di Simone Louis sembra proprio che ciò possa essere possibile. L'artista lavora intensamente le tele, con diverse tecniche e con tempistiche differenti, su di esse si scorge nettamente lo stratificarsi delle emozioni e delle esperienze; forme nette condividono lo spazio con entità evanescenti e sfumate, il collage a tratti fa capolino e movimenta la scena. Autentici capolavori in cui la genialità concilia perfettamente informale e figurativo. Anna Tozzi ATò sceglie di ispirarsi all'arte del kintsugi per creare opere che conciliano una raffinata preziosità con un'acuta e strutturata ricerca tecnica: il colore di fondo è intenso ed amplificato dallo sfavillio della fine graniglia inserita nell'impasto materico, le crepe sono ampie e sembrano quasi dei ruscelli dorati che conducono a una terra incantata. Osservando bene queste originalissime creazioni, possono anche rassomigliare a misteriosi percorsi di cui non sono note partenza e destinazione, sublime fascino dell’ignoto. Spiccano per originalità e particolarità anche le opere di SIN (Sandra Bresin), lavori in cui il colore incontra il tessuto all’insegna di una profonda riflessione sul tema dell’equilibrio: in ambito pittorico la scelta delle cromie è fondamentale per bilanciare i toni, esattamente come nel vissuto umano. Il senso della misura è basilare per seguire una traiettoria regolare, sia coi pennelli che tra fratelli, ma ogni tanto ci sta anche un pizzico di follia, una fisiologica uscita di pista. Racconta questo l’artista, col linguaggio dei colori e delle pieghe, tutte uniche, come quelle della vita.
Per l’Artista è fondamentale creare opere che siano il più sincero e diretto riflesso della sua anima. Solo agendo in questo modo si può regalare all’umanità una vera “Arte a modo mio”. Ed è proprio grazie al dialogo e confronto tra queste speciali espressività che l’essere umano può realmente arricchire lo spirito e guardare – con speranzosa positività - ad un avvenire sempre migliore.
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