Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Oltre la linea"
mostra personale di Adrijana Tijardović
(3 - 17 maggio 2022)
Il ciclo di opere che Adrijana Tijardović presenta in questa mostra si può intendere come un autentico specchio dei suoi stati d'animo, delle sue emozioni, provate in questi ultimi anni; anni, come tutti noi sappiamo, estremamente difficili, stranianti e destabilizzanti. “Oltre la linea” ha la sua genesi proprio nel (oramai) lontano febbraio 2020 quando si iniziava a speculare se il temibile virus cinese sarebbe arrivato fin qua.
Tutto partì da un'opera, dipinta a fine febbraio 2020... Poi vennero le zone rosse, la reclusione, la paura, l'incertezza, la tristezza ma anche speranza, voglia di ripartire, maggior tempo da dedicare a noi stessi ai nostri affetti ed alle nostre passioni e... tutto questo l'artista lo ha raccontato in queste tele. Con energia, passione, sincerità e con il suo stile inconfondibile.
Ogni dipinto è un'istantanea dell'animo di Adrijana, una rappresentazione in chiave pittorica di ciò che essa ha vissuto e provato: le forme che vanno formandosi per mezzo di spatolate cromatiche rapide, guidate automaticamente da una mano che risponde solo al cuore, creano aree dal profilo sempre differente. Anche i colori riflettono le dinamiche spirituali ed umorali dell'artista e si abbinano alla perfezione sia con gli sfondi monocromi che con il dripping (altra nota stilistica tipica), elemento quest'ultimo che arricchisce le opere di una vitale dinamicità; a volte fanno la loro comparsa anche tratti a grafite (specie sugli sfondi bianchi), ulteriore caratteristica che suggerisce movimento, direzionalità e azione. Dunque ci si trova dinnanzi ad opere dalla fortissima carica comunicativa, dipinti che vogliono – a seconda dei casi - raccontare, evocare, urlare o sussurrare; le soluzioni formali e cromatiche nate dalle abilità espressive dell'artista devono molto alla libertà del gesto. Tutte le opere qui esposte sono contraddistinte infatti da un linguaggio gestuale, come nella miglior tradizione di un peculiare filone dell'informale, i cui esiti ricordano da vicino tre grandissimi autori: Gérard Schneider, Karl Otto Götz, Pierre Soulages.
L'artista concepisce il dipinto come un mezzo di conoscenza, come il luogo in cui tradurre in immagini la propria volontà di esistere e raccontarsi. Per portare a galla verità celate negli anfratti più reconditi dell'animo si affida al proprio istinto motorio; “invade” la tela con una sequenza di gesti: spatolate energiche, spruzzi e sgocciolamenti calibrati, rapidi e decisi tratti di grafite e, talvolta, anche l'improvviso sbuffo della vernice spray. Con la sua tecnica mista l'artista vuole trasmettere l'energia da cui poter scorgere ed intuire lo stato d'animo che ha generato un determinato e specifico dipinto. In queste splendide opere non c'è razionalità o logica, tutto è puro istinto; specchio delle sensazioni dell'artista e mezzo fondamentale per suscitare le più diverse emozioni in chi osserva. In alcune di esse si possono chiaramente distinguere scenari molto carichi d'impetuosa energia mentre in altre si percepisce una calma rasserenante.
In conclusione si può affermare che Adrijana Tijardović ha scelto di raccontarsi per mezzo di queste 24 opere, rendendoci partecipi di ciò che sono stati – con tutte le loro infinite sfaccettature - gli ultimi 26 mesi della sua (ma anche della nostra) vita.
mostra personale di Adrijana Tijardović
(3 - 17 maggio 2022)
Il ciclo di opere che Adrijana Tijardović presenta in questa mostra si può intendere come un autentico specchio dei suoi stati d'animo, delle sue emozioni, provate in questi ultimi anni; anni, come tutti noi sappiamo, estremamente difficili, stranianti e destabilizzanti. “Oltre la linea” ha la sua genesi proprio nel (oramai) lontano febbraio 2020 quando si iniziava a speculare se il temibile virus cinese sarebbe arrivato fin qua.
Tutto partì da un'opera, dipinta a fine febbraio 2020... Poi vennero le zone rosse, la reclusione, la paura, l'incertezza, la tristezza ma anche speranza, voglia di ripartire, maggior tempo da dedicare a noi stessi ai nostri affetti ed alle nostre passioni e... tutto questo l'artista lo ha raccontato in queste tele. Con energia, passione, sincerità e con il suo stile inconfondibile.
Ogni dipinto è un'istantanea dell'animo di Adrijana, una rappresentazione in chiave pittorica di ciò che essa ha vissuto e provato: le forme che vanno formandosi per mezzo di spatolate cromatiche rapide, guidate automaticamente da una mano che risponde solo al cuore, creano aree dal profilo sempre differente. Anche i colori riflettono le dinamiche spirituali ed umorali dell'artista e si abbinano alla perfezione sia con gli sfondi monocromi che con il dripping (altra nota stilistica tipica), elemento quest'ultimo che arricchisce le opere di una vitale dinamicità; a volte fanno la loro comparsa anche tratti a grafite (specie sugli sfondi bianchi), ulteriore caratteristica che suggerisce movimento, direzionalità e azione. Dunque ci si trova dinnanzi ad opere dalla fortissima carica comunicativa, dipinti che vogliono – a seconda dei casi - raccontare, evocare, urlare o sussurrare; le soluzioni formali e cromatiche nate dalle abilità espressive dell'artista devono molto alla libertà del gesto. Tutte le opere qui esposte sono contraddistinte infatti da un linguaggio gestuale, come nella miglior tradizione di un peculiare filone dell'informale, i cui esiti ricordano da vicino tre grandissimi autori: Gérard Schneider, Karl Otto Götz, Pierre Soulages.
L'artista concepisce il dipinto come un mezzo di conoscenza, come il luogo in cui tradurre in immagini la propria volontà di esistere e raccontarsi. Per portare a galla verità celate negli anfratti più reconditi dell'animo si affida al proprio istinto motorio; “invade” la tela con una sequenza di gesti: spatolate energiche, spruzzi e sgocciolamenti calibrati, rapidi e decisi tratti di grafite e, talvolta, anche l'improvviso sbuffo della vernice spray. Con la sua tecnica mista l'artista vuole trasmettere l'energia da cui poter scorgere ed intuire lo stato d'animo che ha generato un determinato e specifico dipinto. In queste splendide opere non c'è razionalità o logica, tutto è puro istinto; specchio delle sensazioni dell'artista e mezzo fondamentale per suscitare le più diverse emozioni in chi osserva. In alcune di esse si possono chiaramente distinguere scenari molto carichi d'impetuosa energia mentre in altre si percepisce una calma rasserenante.
In conclusione si può affermare che Adrijana Tijardović ha scelto di raccontarsi per mezzo di queste 24 opere, rendendoci partecipi di ciò che sono stati – con tutte le loro infinite sfaccettature - gli ultimi 26 mesi della sua (ma anche della nostra) vita.
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