Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Formalmente Informale"
(24 maggio - 6 giugno 2024)
Un titolo che pare un ossimoro ha l'obiettivo di colpire nel segno, auspicando riflessioni e proficue discussioni. La pittura Informale, figlia degli iconici anni '50 e di un'epoca in cui si doveva costruire e concepire un mondo tutto nuovo, ha come fine la rappresentazione dello spirito creativo senza far più riferimento a forme riconoscibili: basta figurazione, basta stilemi conosciuti! Ma se la forma veniva “abolita” de facto nasceva però un filone stilistico, dunque all'Informale si volle dare un'identità. Dare una forma a ciò che la nega? Sì, certamente, e per fortuna!
Erni Brendtner dipinge con fantasia, emozione ed energia, in lei la vena sperimentale è fortissima e la porta ad utilizzare diversi materiali che – assieme a cromie possenti e vibranti – si dispongono sulle tele dando alle composizioni un ritmo serrato; nelle opere dell'artista tutto è movimento, la pittura pare viva ed in equilibrio costante tra azione e reazione. Una gestualità che ispira positività e ritmo, pare quasi di percepire una melodia che guida le masse di colore verso un'aggregazione calibrata e vicina alla sensibilità della Natura. I dipinti di Emanuela Casotto si possono leggere come gioiosi tributi alla magia del colore, slanci creativi in cui ogni elemento trova il proprio naturale posto per raccontare un'emozione, una storia, un ricordo: tinte vivaci e sapientemente accostate si confrontano con le tonalità di fondo, dripping, fluid art, pennello e mani si alternano per dar vita all'espressività dell'attimo e all'inarrestabile ispirazione. Artista sperimentatrice, Casotto non lascia nulla al caso e pone molta attenzione agli abbinamenti cromatico-formali, creando composizioni dalla spiccata eleganza. Greta Tabaku padroneggia con sublime maestria le varie tecniche della fluid art dando vita ad opere che destano meraviglia per la ricchezza di suggestioni espressive: in ogni tela l'artista prestabilisce la tavolozza con i colori più adatti, funzionali agli avvolgenti abbracci che le singole tinte si scambieranno, assecondando movimenti circolari e ondulatori. Ciò che maggiormente connota le opere dell'artista è l'intensità, infatti i diversi nuclei di masse fluide si presentano profondi e puliti, evidenziando dettagli decisivi come celle e sottili contorni con decisione e impeccabile sicurezza. Le opere di Alessandra Cardi impattano all'istante per l'affascinante e misteriosa complessità dei vari nuclei formali che le compongono: dal colore materico alla tela grezza, dalla superficie dorata al filo cucito, dalle trame cupe al vivissimo dettaglio rosso vermiglio, tutto racconta il ricco immaginario ispirativo dell'artista, la quale attinge a piene mani dai ricordi d'infanzia, da fatti di cronaca o dall'ispirazione innata del momento. L'essenziale è avvicinarsi e farsi risucchiare all'interno delle tele, lasciarsi guidare e contemporaneamente perdersi in queste galassie creative. Un approccio analitico e porgendo l'attenzione al dettaglio, questo è l'atteggiamento ideale per fruire delle opere di Federico, un artista che si esprime per mezzo del linguaggio del colore che si tramuta in forma, anzi, in un codice comunicativo da decifrare con accurata sensibilità: l'artista lavora per strisce cromatiche che si sovrappongono e s'incrociano, mescolandosi ma anche mantenendo l'originaria purezza, le diverse inclinazioni e direzioni sembrano quasi delle orme che raccontano l'incessante fluire della vita. Ogni colore un sentimento, ogni strato un attimo, ogni incontro un mistero. Gli universi espressivi di Ingeborg Ludwig nascono dall'interazione tra colore e cera calda, è infatti l'antica e suggestiva tecnica dell'encausto la prediletta dall'artista: lingue di colore dalla matericità contenuta e raffinata si adagiano sul foglio seguendo le sapienti direttive della pittrice andando a formare una caleidoscopica nuova realtà figlia dell'ispirazione e della trasparente bellezza. Si rimane incantati dal piacevole contrasto tra delicatezza cromatica e forza evocativa, ci si trova dinnanzi ad un informale puro che si esprime per metafore dalla sottile raffinatezza. Nella pittura di Paolo Pallara si legge chiaramente un minimalismo di ricerca, che fa della sintesi formale-espressiva un punto di partenza e d'arrivo a un tempo: la componente nera, espressa tramite lo smalto, sembrerebbe sovrastare e “invadere” gli sfondi più chiari, dove l'acrilico incontra la cenere ed il bitume, e invece li abbraccia, li protegge. La riflessione sulle ombre di notte – curiosità ed ossimoro – non può che esplicitarsi tramite un dualismo chiaro/scuro dove uno strategico dripping nero sembra quasi comporre gli spartiti musicali di pezzi che vanno dal jazz al blues.
Si sono viste dunque sette originali interpretazioni della pittura Informale, espressioni di altrettante anime elette in grado di trasformare l'impulso ispirativo in espressività artistica. Sette personalità che raccontano sette universi, sta ora all'attento e sensibile visitatore mettersi in risonanza per far vibrare al giusto ritmo la propria anima affamata di Arte e di Bellezza.
(24 maggio - 6 giugno 2024)
Un titolo che pare un ossimoro ha l'obiettivo di colpire nel segno, auspicando riflessioni e proficue discussioni. La pittura Informale, figlia degli iconici anni '50 e di un'epoca in cui si doveva costruire e concepire un mondo tutto nuovo, ha come fine la rappresentazione dello spirito creativo senza far più riferimento a forme riconoscibili: basta figurazione, basta stilemi conosciuti! Ma se la forma veniva “abolita” de facto nasceva però un filone stilistico, dunque all'Informale si volle dare un'identità. Dare una forma a ciò che la nega? Sì, certamente, e per fortuna!
Erni Brendtner dipinge con fantasia, emozione ed energia, in lei la vena sperimentale è fortissima e la porta ad utilizzare diversi materiali che – assieme a cromie possenti e vibranti – si dispongono sulle tele dando alle composizioni un ritmo serrato; nelle opere dell'artista tutto è movimento, la pittura pare viva ed in equilibrio costante tra azione e reazione. Una gestualità che ispira positività e ritmo, pare quasi di percepire una melodia che guida le masse di colore verso un'aggregazione calibrata e vicina alla sensibilità della Natura. I dipinti di Emanuela Casotto si possono leggere come gioiosi tributi alla magia del colore, slanci creativi in cui ogni elemento trova il proprio naturale posto per raccontare un'emozione, una storia, un ricordo: tinte vivaci e sapientemente accostate si confrontano con le tonalità di fondo, dripping, fluid art, pennello e mani si alternano per dar vita all'espressività dell'attimo e all'inarrestabile ispirazione. Artista sperimentatrice, Casotto non lascia nulla al caso e pone molta attenzione agli abbinamenti cromatico-formali, creando composizioni dalla spiccata eleganza. Greta Tabaku padroneggia con sublime maestria le varie tecniche della fluid art dando vita ad opere che destano meraviglia per la ricchezza di suggestioni espressive: in ogni tela l'artista prestabilisce la tavolozza con i colori più adatti, funzionali agli avvolgenti abbracci che le singole tinte si scambieranno, assecondando movimenti circolari e ondulatori. Ciò che maggiormente connota le opere dell'artista è l'intensità, infatti i diversi nuclei di masse fluide si presentano profondi e puliti, evidenziando dettagli decisivi come celle e sottili contorni con decisione e impeccabile sicurezza. Le opere di Alessandra Cardi impattano all'istante per l'affascinante e misteriosa complessità dei vari nuclei formali che le compongono: dal colore materico alla tela grezza, dalla superficie dorata al filo cucito, dalle trame cupe al vivissimo dettaglio rosso vermiglio, tutto racconta il ricco immaginario ispirativo dell'artista, la quale attinge a piene mani dai ricordi d'infanzia, da fatti di cronaca o dall'ispirazione innata del momento. L'essenziale è avvicinarsi e farsi risucchiare all'interno delle tele, lasciarsi guidare e contemporaneamente perdersi in queste galassie creative. Un approccio analitico e porgendo l'attenzione al dettaglio, questo è l'atteggiamento ideale per fruire delle opere di Federico, un artista che si esprime per mezzo del linguaggio del colore che si tramuta in forma, anzi, in un codice comunicativo da decifrare con accurata sensibilità: l'artista lavora per strisce cromatiche che si sovrappongono e s'incrociano, mescolandosi ma anche mantenendo l'originaria purezza, le diverse inclinazioni e direzioni sembrano quasi delle orme che raccontano l'incessante fluire della vita. Ogni colore un sentimento, ogni strato un attimo, ogni incontro un mistero. Gli universi espressivi di Ingeborg Ludwig nascono dall'interazione tra colore e cera calda, è infatti l'antica e suggestiva tecnica dell'encausto la prediletta dall'artista: lingue di colore dalla matericità contenuta e raffinata si adagiano sul foglio seguendo le sapienti direttive della pittrice andando a formare una caleidoscopica nuova realtà figlia dell'ispirazione e della trasparente bellezza. Si rimane incantati dal piacevole contrasto tra delicatezza cromatica e forza evocativa, ci si trova dinnanzi ad un informale puro che si esprime per metafore dalla sottile raffinatezza. Nella pittura di Paolo Pallara si legge chiaramente un minimalismo di ricerca, che fa della sintesi formale-espressiva un punto di partenza e d'arrivo a un tempo: la componente nera, espressa tramite lo smalto, sembrerebbe sovrastare e “invadere” gli sfondi più chiari, dove l'acrilico incontra la cenere ed il bitume, e invece li abbraccia, li protegge. La riflessione sulle ombre di notte – curiosità ed ossimoro – non può che esplicitarsi tramite un dualismo chiaro/scuro dove uno strategico dripping nero sembra quasi comporre gli spartiti musicali di pezzi che vanno dal jazz al blues.
Si sono viste dunque sette originali interpretazioni della pittura Informale, espressioni di altrettante anime elette in grado di trasformare l'impulso ispirativo in espressività artistica. Sette personalità che raccontano sette universi, sta ora all'attento e sensibile visitatore mettersi in risonanza per far vibrare al giusto ritmo la propria anima affamata di Arte e di Bellezza.
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