Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Ricercando astraendo"
(21 ottobre - 3 novembre 2022)
L'approccio all'astrazione si basa essenzialmente sulla ricerca; che cosa si può esprimere e come farlo rinunciando all'immediata riconoscibilità soggettuale. La ricerca però comprende anche altri ambiti come quello della tecnica e dell'interazione materica, imprescindibili per lo sviluppo di un linguaggio personale e totalmente originale.
Ilona Steinmüller si dedica all'affascinante tecnica del decollage creando opere ricche di suggestioni e dettagli da scoprire: strati di carte colorate sovrapposte, incollate, poi strappate e strofinate vanno a formare autentici universi paralleli dove miriadi di punti, linee, forme si possono intravedere come in una visione. I titoli scelti sono determinanti per guidare l'osservatore alla “comprensione” dell'opera, ma ci si deve essenzialmente lasciar guidare dall'istinto, sarà esso l'aiuto più affidabile. In Beate Rüsch l'impulso alla ricerca è evidente sin dal primo sguardo, si notano infatti diverse combinazioni cromatiche che s'accompagnano all'utilizzo di materiali differenti sulla tela: l'artista ama i contrasti e la ricchezza di soluzioni, tinte chiare e scure vengono abilmente giustapposte ed arricchite da sabbie, pigmenti in polvere, carta, alternando elegantemente superfici lisce e ruvide, piane e scabre. I dipinti dell'artista hanno un notevole impatto, conciliando con equilibrio forza e dolcezza. Anima Kremer lavora in più direzioni, dal rapporto tra geometria, colore e materia fino all'astrazione dell'elemento ambientale e paesaggistico; diverse forme rettangolari spesso d'un blu intenso – assai amato dall'artista – sembrano accorparsi in una sorta di raffinato tetris dando origine a composizioni eleganti ed evocative, mentre i ricordi di viaggi e atmosfere si trasfigurano e trasformano in aree cromatiche sfumate, esattamente come la complessità spirituale d'ognuno. Lo stile proposto da Mechthild Tannigel è intriso di un'elegante leggerezza che ben s'accosta ad un minimalismo raffinato e originalissimo: l'interazione tra pennellata e tratto sottile è studiata con attenzione, così come la scelta delle cromie – sempre garbata e mai sopra le righe – le quali sembrano adagiarsi con gioiosa leggerezza al candore della tela. I dipinti dell'artista sono anche molto dinamici e proprio lo studio interattivo tra forma e colore è compiuto con lodevole esito. Veronica Van Saften declina in maniera totalmente originale la fluid art, la sua è un'arte attentissima al più minuto dettaglio, perfettamente bilanciata a livello cromatico ed estremamente evocativa: le opere sono contraddistinte da un'intrinseca eleganza ed hanno una forte carica attrattiva che spinge chi le osserva ad approssimarsi a loro per notarne l'interazione tra forme, colori e motivi. Un'aggregazione quasi cellulare delle cromie dall'approccio quasi scientifico. Ute Zeuschner lascia che siano i colori ad esprimere emozioni ed evocare ricordi, per l'artista la ricerca parte dalle giuste combinazioni di cromie vicine che si affiancano alla gestualità dell'elemento segnico: con l'avvolgente pastosità dell'olio dona ai dipinti quella fisicità in grado di impattare a livello sentimentale e con tattiche sgraffiature detta ritmo e tempi della composizione. Ci si trova dinnanzi ad opere dall'energia spontanea ed irrefrenabile. La ricerca è tutto per Beate Ch. Batiajew, le sue opere sembrano proprio modellate sul nome di questa rassegna, “ricercando” perché è l'azione fondamentale e primigenia dell'artista, un movimento continuo verso nuovi orizzonti, materiali, combinazioni, soluzioni espressive, “astraendo” perché solo andando oltre al riconoscibile si può liberare la propria vera essenza espressiva. Pigmenti, polvere di marmo, ossidi metallici, acrilici, dalla loro calibrata interazione nascono i personali universi dell'artista.
La ricerca in primis muove l'artista e quando si parla di astrattismo o informale è proprio questa a fare la differenza. Colui il quale non si stanca mai di porla in essere sarà sempre in grado di esprimersi mantenendo la propria identità pur mutando continuamente. Ed è proprio ammirando le sette ricerche presentate in questa rassegna che se ne capisce la decisiva e fondamentale importanza.
(21 ottobre - 3 novembre 2022)
L'approccio all'astrazione si basa essenzialmente sulla ricerca; che cosa si può esprimere e come farlo rinunciando all'immediata riconoscibilità soggettuale. La ricerca però comprende anche altri ambiti come quello della tecnica e dell'interazione materica, imprescindibili per lo sviluppo di un linguaggio personale e totalmente originale.
Ilona Steinmüller si dedica all'affascinante tecnica del decollage creando opere ricche di suggestioni e dettagli da scoprire: strati di carte colorate sovrapposte, incollate, poi strappate e strofinate vanno a formare autentici universi paralleli dove miriadi di punti, linee, forme si possono intravedere come in una visione. I titoli scelti sono determinanti per guidare l'osservatore alla “comprensione” dell'opera, ma ci si deve essenzialmente lasciar guidare dall'istinto, sarà esso l'aiuto più affidabile. In Beate Rüsch l'impulso alla ricerca è evidente sin dal primo sguardo, si notano infatti diverse combinazioni cromatiche che s'accompagnano all'utilizzo di materiali differenti sulla tela: l'artista ama i contrasti e la ricchezza di soluzioni, tinte chiare e scure vengono abilmente giustapposte ed arricchite da sabbie, pigmenti in polvere, carta, alternando elegantemente superfici lisce e ruvide, piane e scabre. I dipinti dell'artista hanno un notevole impatto, conciliando con equilibrio forza e dolcezza. Anima Kremer lavora in più direzioni, dal rapporto tra geometria, colore e materia fino all'astrazione dell'elemento ambientale e paesaggistico; diverse forme rettangolari spesso d'un blu intenso – assai amato dall'artista – sembrano accorparsi in una sorta di raffinato tetris dando origine a composizioni eleganti ed evocative, mentre i ricordi di viaggi e atmosfere si trasfigurano e trasformano in aree cromatiche sfumate, esattamente come la complessità spirituale d'ognuno. Lo stile proposto da Mechthild Tannigel è intriso di un'elegante leggerezza che ben s'accosta ad un minimalismo raffinato e originalissimo: l'interazione tra pennellata e tratto sottile è studiata con attenzione, così come la scelta delle cromie – sempre garbata e mai sopra le righe – le quali sembrano adagiarsi con gioiosa leggerezza al candore della tela. I dipinti dell'artista sono anche molto dinamici e proprio lo studio interattivo tra forma e colore è compiuto con lodevole esito. Veronica Van Saften declina in maniera totalmente originale la fluid art, la sua è un'arte attentissima al più minuto dettaglio, perfettamente bilanciata a livello cromatico ed estremamente evocativa: le opere sono contraddistinte da un'intrinseca eleganza ed hanno una forte carica attrattiva che spinge chi le osserva ad approssimarsi a loro per notarne l'interazione tra forme, colori e motivi. Un'aggregazione quasi cellulare delle cromie dall'approccio quasi scientifico. Ute Zeuschner lascia che siano i colori ad esprimere emozioni ed evocare ricordi, per l'artista la ricerca parte dalle giuste combinazioni di cromie vicine che si affiancano alla gestualità dell'elemento segnico: con l'avvolgente pastosità dell'olio dona ai dipinti quella fisicità in grado di impattare a livello sentimentale e con tattiche sgraffiature detta ritmo e tempi della composizione. Ci si trova dinnanzi ad opere dall'energia spontanea ed irrefrenabile. La ricerca è tutto per Beate Ch. Batiajew, le sue opere sembrano proprio modellate sul nome di questa rassegna, “ricercando” perché è l'azione fondamentale e primigenia dell'artista, un movimento continuo verso nuovi orizzonti, materiali, combinazioni, soluzioni espressive, “astraendo” perché solo andando oltre al riconoscibile si può liberare la propria vera essenza espressiva. Pigmenti, polvere di marmo, ossidi metallici, acrilici, dalla loro calibrata interazione nascono i personali universi dell'artista.
La ricerca in primis muove l'artista e quando si parla di astrattismo o informale è proprio questa a fare la differenza. Colui il quale non si stanca mai di porla in essere sarà sempre in grado di esprimersi mantenendo la propria identità pur mutando continuamente. Ed è proprio ammirando le sette ricerche presentate in questa rassegna che se ne capisce la decisiva e fondamentale importanza.
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