Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Circondàti da meraviglie"
(16 - 29 ottobre 2020)
L'affannosa e continua ricerca del Sublime da parte dell'essere umano ha reso l'Arte un'entità magica e meravigliosa, una delle poche in grado di soddisfare proprio questa necessità. Chi ne aveva la possibilità cercava di circondarsi di meraviglie, pezzi pregiati sia per materiali che per resa, dalle Wunderkammer alle collezioni di dipinti e sculture di reali, nobili e conoisseurs. Si vadano dunque a scoprire le attuali meraviglie che andranno a circondare i fortunati visitatori...
Le figure dipinte da Daniele Bulfone colpiscono i sensi dell'osservatore per mezzo di una prorompente fisicità che però, pur rappresentando bellezze raffinate ed assolute, sembra quasi spiazzar l'occhio: gli incarnati infatti non son rosei ma blu cobalto, le linee corporee sembrano frammentarsi e smaterializzarsi tra suadenti pennellate e spruzzi di colore. Si tratta di corpi che comunicano un tormento interiore e sembrano volersi mostrare e celare al tempo stesso, urlando in silenzio un muto furore. Limpidi e intrisi d'una luminosità suadente i dipinti di Annamaria Gagliardi accolgono assieme gli elementi d'aria e d'acqua in cui volano elegantissimi uccelli come gabbiani, garzette o anatre: le cromie scelte vanno dai toni bianchi ai rosati che ben s'accostano ai blu e celesti in un susseguirsi di emozionanti vortici dinamici. Quella proposta da Annamaria Gagliardi è una visione romantica del volo che assume quasi accenti lirici. Anche la pittura di Ulisse Gualtieri è intrisa d'un lirismo delicato e calibrato, la scelta cromatica è precisa e raffinata, il pennello e la spatola delineano spazialità e figure con una sensibile ed attenta cura: si tratti di una veduta in dettaglio o d'un paesaggio e finanche alla natura morta, Gualtieri dimostra sempre di sapere quali sono i colori e i volumi più adatti per quel preciso soggetto dando vita ad opere di impareggiabile pregio che raccontano l'amore per la sua terra e una profonda sensibilità. Il paesaggio per Christine Schinner è la gioia del colore, la festa della fantasia e l'elogio della bellezza: nelle sue opere l'artista trasferisce tutta la sua positività e curiosità, le cromie sono vivissime e squillanti e le distese lussureggianti di terre, prati, rocce intervallate da limpide acque e cieli tersi raccontano d'una visione della vita improntata all'ottimismo più genuino. Immancabili in lontananza degli uccellini che volteggiano in eleganti formazioni, quasi a voler accarezzare le scene con la loro vitalità. Il paesaggio è il soggetto anche delle opere di Monika Hartl, ed è ovviamente interpretato e trattato in maniera assolutamente diversa: i toni sono misurati e assai vicini ai colori naturali dei luoghi effigiati, la veduta d'insieme viene a formarsi progressivamente, parte dopo parte, quasi a voler mettere in scena una visione panoramica, la tecnica mista ad olio ricorda quasi quella tradizionale, rinascimentale, con ampio ricorso alle velature. Poesie delicate scritte con la passione d’un ricordo. Eva Giurco ha deciso di creare bellezza dalla sofferenza, di accendere la fantasia per mezzo di forme e colori accattivanti partendo da qualcosa di freddo, scuro, tetro: la lastra radiografica – silente testimone della patologia che affligge l’artista – si trasforma nel supporto principale sul quale lo smalto ad acqua viene magistralmente adagiato in maniera festosa e contrastante andando a formare mondi nuovi, vivaci e rilucenti. Guardare dentro sé stessa per rinascere all’insegna della creatività. Patrizio Marigliano è l’artefice di trasformazioni che hanno del miracoloso: un libro usato, abbandonato e destinato alla distruzione diviene il medium creativo fondamentale di entità plastiche assolutamente uniche. Lavorare le singole pagine col colore, resine, smalti e vernici per trarne sculture che rifulgono per cromie e genialità, “sculture” che si possono interpretare come dei microcosmi originati da fantasia, ispirazione e volontà di ricerca continua, sempre al servizio di un’estetica raffinata, poliedrica e metamorfica.
Visitare questa esposizione trasmette davvero (e sin da subito) la sensazione di trovarsi circondàti da meraviglie. Vari i soggetti, differenti le tecniche ed i supporti, identici gli intenti: suscitare la meraviglia nell’osservatore. In questa specifica occasione è proprio il caso di dirlo: missione compiuta!
(16 - 29 ottobre 2020)
L'affannosa e continua ricerca del Sublime da parte dell'essere umano ha reso l'Arte un'entità magica e meravigliosa, una delle poche in grado di soddisfare proprio questa necessità. Chi ne aveva la possibilità cercava di circondarsi di meraviglie, pezzi pregiati sia per materiali che per resa, dalle Wunderkammer alle collezioni di dipinti e sculture di reali, nobili e conoisseurs. Si vadano dunque a scoprire le attuali meraviglie che andranno a circondare i fortunati visitatori...
Le figure dipinte da Daniele Bulfone colpiscono i sensi dell'osservatore per mezzo di una prorompente fisicità che però, pur rappresentando bellezze raffinate ed assolute, sembra quasi spiazzar l'occhio: gli incarnati infatti non son rosei ma blu cobalto, le linee corporee sembrano frammentarsi e smaterializzarsi tra suadenti pennellate e spruzzi di colore. Si tratta di corpi che comunicano un tormento interiore e sembrano volersi mostrare e celare al tempo stesso, urlando in silenzio un muto furore. Limpidi e intrisi d'una luminosità suadente i dipinti di Annamaria Gagliardi accolgono assieme gli elementi d'aria e d'acqua in cui volano elegantissimi uccelli come gabbiani, garzette o anatre: le cromie scelte vanno dai toni bianchi ai rosati che ben s'accostano ai blu e celesti in un susseguirsi di emozionanti vortici dinamici. Quella proposta da Annamaria Gagliardi è una visione romantica del volo che assume quasi accenti lirici. Anche la pittura di Ulisse Gualtieri è intrisa d'un lirismo delicato e calibrato, la scelta cromatica è precisa e raffinata, il pennello e la spatola delineano spazialità e figure con una sensibile ed attenta cura: si tratti di una veduta in dettaglio o d'un paesaggio e finanche alla natura morta, Gualtieri dimostra sempre di sapere quali sono i colori e i volumi più adatti per quel preciso soggetto dando vita ad opere di impareggiabile pregio che raccontano l'amore per la sua terra e una profonda sensibilità. Il paesaggio per Christine Schinner è la gioia del colore, la festa della fantasia e l'elogio della bellezza: nelle sue opere l'artista trasferisce tutta la sua positività e curiosità, le cromie sono vivissime e squillanti e le distese lussureggianti di terre, prati, rocce intervallate da limpide acque e cieli tersi raccontano d'una visione della vita improntata all'ottimismo più genuino. Immancabili in lontananza degli uccellini che volteggiano in eleganti formazioni, quasi a voler accarezzare le scene con la loro vitalità. Il paesaggio è il soggetto anche delle opere di Monika Hartl, ed è ovviamente interpretato e trattato in maniera assolutamente diversa: i toni sono misurati e assai vicini ai colori naturali dei luoghi effigiati, la veduta d'insieme viene a formarsi progressivamente, parte dopo parte, quasi a voler mettere in scena una visione panoramica, la tecnica mista ad olio ricorda quasi quella tradizionale, rinascimentale, con ampio ricorso alle velature. Poesie delicate scritte con la passione d’un ricordo. Eva Giurco ha deciso di creare bellezza dalla sofferenza, di accendere la fantasia per mezzo di forme e colori accattivanti partendo da qualcosa di freddo, scuro, tetro: la lastra radiografica – silente testimone della patologia che affligge l’artista – si trasforma nel supporto principale sul quale lo smalto ad acqua viene magistralmente adagiato in maniera festosa e contrastante andando a formare mondi nuovi, vivaci e rilucenti. Guardare dentro sé stessa per rinascere all’insegna della creatività. Patrizio Marigliano è l’artefice di trasformazioni che hanno del miracoloso: un libro usato, abbandonato e destinato alla distruzione diviene il medium creativo fondamentale di entità plastiche assolutamente uniche. Lavorare le singole pagine col colore, resine, smalti e vernici per trarne sculture che rifulgono per cromie e genialità, “sculture” che si possono interpretare come dei microcosmi originati da fantasia, ispirazione e volontà di ricerca continua, sempre al servizio di un’estetica raffinata, poliedrica e metamorfica.
Visitare questa esposizione trasmette davvero (e sin da subito) la sensazione di trovarsi circondàti da meraviglie. Vari i soggetti, differenti le tecniche ed i supporti, identici gli intenti: suscitare la meraviglia nell’osservatore. In questa specifica occasione è proprio il caso di dirlo: missione compiuta!
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