Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Arte, bellezza poliedrica"
(29 ottobre - 11 novembre 2021)
L’Arte è per certo il segno del passaggio dell’uomo sulla Terra. Un passaggio caratterizzato da una forte impronta estetizzante che ha visto la nascita del concetto stesso di “bellezza”. Si sa, l’Arte è qualcosa di ultra sfaccettato e amplissimamente vario e questa rassegna – nel suo piccolo – vuole mostrare quanto poliedrica possa essere la bellezza da essa evocata.
Ernesto Fava da vita a figure di grande impatto, caratterizzate da una bellezza che è figlia della proporzione e del movimento; si tratta di entità ideali, quasi divine che si configurano come l’emblema di concetti complessi come il dolore, la rinascita, l’armonia e la bellezza. Le figure sono permeate d’un dinamismo contenuto ma continuo, elegante, leggero e sorprendente che si accoppia perfettamente a una sintesi espressiva che fa del bianco e dell’oro le sue componenti essenziali. La bellezza che non abbisogna di tinte tracotanti, preferendo tratti incisivi e poche tonalità ben accostate, è la cifra subito riscontrabile nelle opere di PaBla, artista che sceglie l’acquerello proprio per la sua intrinseca eleganza: che si tratti di soggetti in bianco e nero o colorati, PaBla si focalizza sull’espressività dei lineamenti, rappresentando con maestria mimica e gestualità tralasciando ciò che fa da contorno, il colore dunque come autentico amplificatore d’emozioni. Proprio l’appena citato colore è veicolo emozionale anche per Bernhard Gowinkowski: piccole pennellate dalle tinte vivide e decise sembrano quasi delle tessere d’un mosaico che si va componendo sulla tela, ne nascono scene ispirate ad una natura lussureggiante e meravigliosa, un ambiente maestoso ed accogliente dove l’uomo è solo un semplice puntino nell’immensità. Il linguaggio è espressionista, il dinamismo è vibrante, lo stile ricorda Schmidt-Rottluff. Natura senza superfetazioni, pura nel suo manifestarsi e sublime nella sua evocazione, così intende Arte e bellezza Monika Lafer; i suoi acquerelli sono presi esclusivamente dal vero, in mezzo all’amatissima natura bona mater, e raccontano alcuni magici scorci del Friuli Venezia Giulia visti con gli occhi di chi si è innamorato a prima vista di questo territorio: dalla Val Rosandra a Braulins, passando per Cormons e Monfalcone, visioni di rara intensità emozionale. I dipinti di Arialuce parlano di conquiste e straniamento e lo fanno mediante l’universale lingua dei sentimenti puri: l’artista costruisce – letteralmente – la superficie dove poi andrà a dipingere con pezzi di legno di misure, spessori ed aspetto differente, sopra poi delinea alberi lussureggianti, volti sorridenti e figure dinamiche che si configurano come le attrici protagoniste di un lieto futuro. C’è anche spazio per dolorose riflessioni, utilizzando però simbologie rasserenanti. Elona presenta opere d’impatto che vertono sull’indagine più profonda che si possa compiere, quella all’interno di noi stessi, letteralmente: partendo da TAC l’artista rappresenta in forme pittoriche alcune patologie con un realismo disarmante che suscita nell’osservatore emozioni molto intense e soggettive. Lo sfondo nero o bianco fa risaltare i soggetti dando loro un’evidenza monumentale, inducendo in maniera naturale ed automatica profonde riflessioni.
Quanto può essere dunque poliedrica la bellezza dell’Arte? Ciò è assolutamente inquantificabile. Le sfumature della bellezza crescono in modo esponenziale ed incontrollabile, ed è proprio questo uno dei più sublimi fenomeni del meraviglioso universo dell’Arte.
(29 ottobre - 11 novembre 2021)
L’Arte è per certo il segno del passaggio dell’uomo sulla Terra. Un passaggio caratterizzato da una forte impronta estetizzante che ha visto la nascita del concetto stesso di “bellezza”. Si sa, l’Arte è qualcosa di ultra sfaccettato e amplissimamente vario e questa rassegna – nel suo piccolo – vuole mostrare quanto poliedrica possa essere la bellezza da essa evocata.
Ernesto Fava da vita a figure di grande impatto, caratterizzate da una bellezza che è figlia della proporzione e del movimento; si tratta di entità ideali, quasi divine che si configurano come l’emblema di concetti complessi come il dolore, la rinascita, l’armonia e la bellezza. Le figure sono permeate d’un dinamismo contenuto ma continuo, elegante, leggero e sorprendente che si accoppia perfettamente a una sintesi espressiva che fa del bianco e dell’oro le sue componenti essenziali. La bellezza che non abbisogna di tinte tracotanti, preferendo tratti incisivi e poche tonalità ben accostate, è la cifra subito riscontrabile nelle opere di PaBla, artista che sceglie l’acquerello proprio per la sua intrinseca eleganza: che si tratti di soggetti in bianco e nero o colorati, PaBla si focalizza sull’espressività dei lineamenti, rappresentando con maestria mimica e gestualità tralasciando ciò che fa da contorno, il colore dunque come autentico amplificatore d’emozioni. Proprio l’appena citato colore è veicolo emozionale anche per Bernhard Gowinkowski: piccole pennellate dalle tinte vivide e decise sembrano quasi delle tessere d’un mosaico che si va componendo sulla tela, ne nascono scene ispirate ad una natura lussureggiante e meravigliosa, un ambiente maestoso ed accogliente dove l’uomo è solo un semplice puntino nell’immensità. Il linguaggio è espressionista, il dinamismo è vibrante, lo stile ricorda Schmidt-Rottluff. Natura senza superfetazioni, pura nel suo manifestarsi e sublime nella sua evocazione, così intende Arte e bellezza Monika Lafer; i suoi acquerelli sono presi esclusivamente dal vero, in mezzo all’amatissima natura bona mater, e raccontano alcuni magici scorci del Friuli Venezia Giulia visti con gli occhi di chi si è innamorato a prima vista di questo territorio: dalla Val Rosandra a Braulins, passando per Cormons e Monfalcone, visioni di rara intensità emozionale. I dipinti di Arialuce parlano di conquiste e straniamento e lo fanno mediante l’universale lingua dei sentimenti puri: l’artista costruisce – letteralmente – la superficie dove poi andrà a dipingere con pezzi di legno di misure, spessori ed aspetto differente, sopra poi delinea alberi lussureggianti, volti sorridenti e figure dinamiche che si configurano come le attrici protagoniste di un lieto futuro. C’è anche spazio per dolorose riflessioni, utilizzando però simbologie rasserenanti. Elona presenta opere d’impatto che vertono sull’indagine più profonda che si possa compiere, quella all’interno di noi stessi, letteralmente: partendo da TAC l’artista rappresenta in forme pittoriche alcune patologie con un realismo disarmante che suscita nell’osservatore emozioni molto intense e soggettive. Lo sfondo nero o bianco fa risaltare i soggetti dando loro un’evidenza monumentale, inducendo in maniera naturale ed automatica profonde riflessioni.
Quanto può essere dunque poliedrica la bellezza dell’Arte? Ciò è assolutamente inquantificabile. Le sfumature della bellezza crescono in modo esponenziale ed incontrollabile, ed è proprio questo uno dei più sublimi fenomeni del meraviglioso universo dell’Arte.
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