Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Reinterpretando Antonio Canova"
mostra personale dell'artista LEDA TAGLIAVINI
(7 - 20 aprile 2023)
Dinnanzi a queste splendide opere di Leda Tagliavini sembra quasi di poter sfiorare la storia. Ma non una storia fatta di ricordi sfumati, foto in bianco e nero o di volumi (a volte pesanti e polverosi) da sfogliare, una Storia (con la “S” maiuscola) che evoca immagini di rara bellezza ed emozioni sincere e genuine. Pare quasi di trovarsele qui, a un passo, le iconiche sculture di Antonio Canova e di poterle sfiorare e ammirare girandoci attorno a 360 gradi ma – per così dire – esse hanno perso la tridimensionale materica tattilità per trasformarsi in epifanie pittoriche uniche. Sono infatti inserite in ambientazioni dal gusto raffinato e dai profili surreali, entità spaziali dove la dimensione onirica e fantastica si uniscono per dar vita a estatiche visioni che caratterizzano lo stile di Leda Tagliavini. Pennellate dai colori sontuosi delineano nuovi punti di vista, costruzioni spaziali che seguono elementi semplici ma complessi, intrisi d'una leggerezza raffinata e precisa; tendaggi e veli che sembrano volersi scostare per mostrare la bellezza suprema, quella dell'assoluta perfezione formale, quella del nitore del marmo, quella della genialità canoviana. Le scelte dell'artista vanno nella direzione dell'eleganza, lasciando il racconto ai colori ed ai ritmi di pennellate e sfumature, senza dimenticare la fondamentale presenza del riflesso dorato che in alcune opere funge da piano riflettente per la luce e da simbolo di una preziosità – al tempo stesso – interiore ed esteriore. In questo progetto creativo le statue di Canova vengono ritratte in atmosfere ideali in cui i colori ricorrenti, le relative sfumature e gli ulteriori elementi spaziali rispecchiano le sensazioni che l'artista ha provato quando le ha ammirate da vicino: dalla seria compostezza dei neri e grigi allo splendore degli azzurri, dall'intensità concentrata dei rossi alla raffinatezza senza tempo dell'oro. Nulla è lasciato al caso e ogni singola linea, pennellata, forma geometrica ha la sua precisa spiegazione in rapporto con la scultura protagonista di quello specifico dipinto. Dall'attenta osservazione di tutte le opere qui presenti si potrà comprendere quanto sia complesso, sfaccettato e affascinante lo stile di Leda Tagliavini. Anche se forse sarebbe più corretto utilizzare il plurale e parlare di stili: questo perché quando ci si trova al cospetto di un'artista così eclettica, instancabilmente impegnata in continue ricerche e sperimentazioni, per forza di cose si percepiscono accenti diversi, sfumature, cadenze, prove inconfutabili di una pluralità che ci ammalia e ci arricchisce. Del resto l'artista è stata – acutamente – definita: “Mai uguale, nemmeno a sé stessa”. Si possono scorgere infatti, accanto alla pulizia di una pennellata accuratissima nella resa realistica delle figure, riferimenti all'astrattismo – negli sfondi – con un'impostazione libera, figlia delle correnti stilistiche non figurative. Forme e colori, pittura e scultura, elementi chiave che Leda Tagliavini ha selezionato, rappresentato e posizionato con impeccabile maestria creando dei capolavori parlanti, in grado di raccontare una storia, proprio quella cui si faceva riferimento all'inizio, quella con la “S” maiuscola. La volontà è proprio quella di rendere vive e parlanti le sculture di Canova, di permettere lo stabilirsi d'un diretto contatto tra esse e il sensibile osservatore: concentrare lo sguardo sui fini dettagli scultorei e spostarlo brevemente per ammirare quello che ruota attorno a loro, avvicinarsi piano piano alla superficie delle tela studiando la composizione per trovare il perfetto equilibrio tra conosciuto e sconosciuto, antico e moderno, scultura e pittura, reale e immaginario. La scultura del mito (Apollo, Venere, Orfeo, Euridice) e della leggenda (Napoleone, Paolina Bonaparte, Damosseno) figlia del più sublime Neoclassicismo, viene reinterpretata in chiave pittorica da una talentuosa artista contemporanea in una ideale e geniale fusione creativa in grado di regalare al sensibile sguardo preziosissimi spunti di riflessione. Godiamone tutti e rendiamo onore a Leda Tagliavini che – ne siamo convinti – riceverebbe anche il plauso di Canova, fiero di essere ancora vivida fonte d'ispirazione a distanza di duecento anni dalla sua dipartita terrena.
mostra personale dell'artista LEDA TAGLIAVINI
(7 - 20 aprile 2023)
Dinnanzi a queste splendide opere di Leda Tagliavini sembra quasi di poter sfiorare la storia. Ma non una storia fatta di ricordi sfumati, foto in bianco e nero o di volumi (a volte pesanti e polverosi) da sfogliare, una Storia (con la “S” maiuscola) che evoca immagini di rara bellezza ed emozioni sincere e genuine. Pare quasi di trovarsele qui, a un passo, le iconiche sculture di Antonio Canova e di poterle sfiorare e ammirare girandoci attorno a 360 gradi ma – per così dire – esse hanno perso la tridimensionale materica tattilità per trasformarsi in epifanie pittoriche uniche. Sono infatti inserite in ambientazioni dal gusto raffinato e dai profili surreali, entità spaziali dove la dimensione onirica e fantastica si uniscono per dar vita a estatiche visioni che caratterizzano lo stile di Leda Tagliavini. Pennellate dai colori sontuosi delineano nuovi punti di vista, costruzioni spaziali che seguono elementi semplici ma complessi, intrisi d'una leggerezza raffinata e precisa; tendaggi e veli che sembrano volersi scostare per mostrare la bellezza suprema, quella dell'assoluta perfezione formale, quella del nitore del marmo, quella della genialità canoviana. Le scelte dell'artista vanno nella direzione dell'eleganza, lasciando il racconto ai colori ed ai ritmi di pennellate e sfumature, senza dimenticare la fondamentale presenza del riflesso dorato che in alcune opere funge da piano riflettente per la luce e da simbolo di una preziosità – al tempo stesso – interiore ed esteriore. In questo progetto creativo le statue di Canova vengono ritratte in atmosfere ideali in cui i colori ricorrenti, le relative sfumature e gli ulteriori elementi spaziali rispecchiano le sensazioni che l'artista ha provato quando le ha ammirate da vicino: dalla seria compostezza dei neri e grigi allo splendore degli azzurri, dall'intensità concentrata dei rossi alla raffinatezza senza tempo dell'oro. Nulla è lasciato al caso e ogni singola linea, pennellata, forma geometrica ha la sua precisa spiegazione in rapporto con la scultura protagonista di quello specifico dipinto. Dall'attenta osservazione di tutte le opere qui presenti si potrà comprendere quanto sia complesso, sfaccettato e affascinante lo stile di Leda Tagliavini. Anche se forse sarebbe più corretto utilizzare il plurale e parlare di stili: questo perché quando ci si trova al cospetto di un'artista così eclettica, instancabilmente impegnata in continue ricerche e sperimentazioni, per forza di cose si percepiscono accenti diversi, sfumature, cadenze, prove inconfutabili di una pluralità che ci ammalia e ci arricchisce. Del resto l'artista è stata – acutamente – definita: “Mai uguale, nemmeno a sé stessa”. Si possono scorgere infatti, accanto alla pulizia di una pennellata accuratissima nella resa realistica delle figure, riferimenti all'astrattismo – negli sfondi – con un'impostazione libera, figlia delle correnti stilistiche non figurative. Forme e colori, pittura e scultura, elementi chiave che Leda Tagliavini ha selezionato, rappresentato e posizionato con impeccabile maestria creando dei capolavori parlanti, in grado di raccontare una storia, proprio quella cui si faceva riferimento all'inizio, quella con la “S” maiuscola. La volontà è proprio quella di rendere vive e parlanti le sculture di Canova, di permettere lo stabilirsi d'un diretto contatto tra esse e il sensibile osservatore: concentrare lo sguardo sui fini dettagli scultorei e spostarlo brevemente per ammirare quello che ruota attorno a loro, avvicinarsi piano piano alla superficie delle tela studiando la composizione per trovare il perfetto equilibrio tra conosciuto e sconosciuto, antico e moderno, scultura e pittura, reale e immaginario. La scultura del mito (Apollo, Venere, Orfeo, Euridice) e della leggenda (Napoleone, Paolina Bonaparte, Damosseno) figlia del più sublime Neoclassicismo, viene reinterpretata in chiave pittorica da una talentuosa artista contemporanea in una ideale e geniale fusione creativa in grado di regalare al sensibile sguardo preziosissimi spunti di riflessione. Godiamone tutti e rendiamo onore a Leda Tagliavini che – ne siamo convinti – riceverebbe anche il plauso di Canova, fiero di essere ancora vivida fonte d'ispirazione a distanza di duecento anni dalla sua dipartita terrena.
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