Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Scambi di prospettive"
(26 gennaio - 8 febbraio 2023)
Ogni Artista possiede un proprio personale linguaggio, una visione del mondo e della vita, questi elementi essenziali si riflettono totalmente nelle opere, fornendo all'attento osservatore la prospettiva in cui inquadrare quel determinato creatore di Bellezza. Mettere a confronto differenti prospettive, scambiando sguardi e punti di vista, crea un arricchimento spirituale consistente, figlio del più costruttivo dei dialoghi.
La prospettiva proposta da Vira Vaysberg coniuga quattro elementi fondamentali: visione, colore, materia ed energia. I dipinti dell'artista devono molto alla sensibilità espressionista - quella più intensa e genuina, figlia del Die Brucke – in cui i quattro succitati elementi sono i pilastri di una nuova via alla rappresentazione del reale; le cromie vigorose si uniscono alla pastosità materica della pennellata regalando un senso di vibrante energia che contribuisce a creare un nuovo senso di “reale”. Vedute cittadine, paesaggi, sogni, tutto acquista un'inedita luce. Per Marilù Caminiti la pittura è un'esperienza totalizzante che richiede un contatto ravvicinato con l'elemento cromatico: l'artista dipinge infatti con le dita, dando vita a scene che richiamano alla memoria visioni e sogni, una dimensione onirica e fantasiosa ricca di elementi evocativi e simbolici, a volte ricorrenti. L'oro è spesso presente, richiamo alla preziosità dell'esperienza vissuta, anche il volto femminile è un elemento fondamentale, richiamo alla potenza generatrice e alla purezza emozionale. Le opere di Giuseppe Brafa si concentrano su di una realtà artisticamente poco indagata e considerata volgare o addirittura tabù, ossia il mondo dei night club: l'artista dipinge scene che si configurano come autentici scatti rubati in cui le ragazze che si esibiscono in primo piano sembrano estraniarsi e si trasformano in divinità di statuaria eleganza mentre, sullo sfondo, un'umanità indefinita e volutamente in dissolvimento pare quasi farsi assorbire dall'atmosfera quasi psichedelica delle luci stroboscopiche. Sensibilità, acutezza e un uso magistrale del colore. Ci vuole una conclamata genialità per trasformare - in chiave simpatica ed ironica – opere d'arte molto famose, Utaellamarie Peter con i suoi dipinti dimostra ampiamente di possederla: i volti umani dei soggetti vengono sostituiti da musi animali, che possono richiamare (come no) alcune caratteristiche somatiche degli originali. Ma tutto è a discrezione dell'artista, infatti il visto angelico della Ragazza dall'orecchino di perla di Vermeer diventa un suricato mentre il volto bolso e provato di un Napoleone oramai sconfitto viene sostituito dal muso di un cinghiale. Sin dal primo sguardo si può intuire che le opere di Giuseppe Brombin, caratterizzate da una sintesi elegante e raffinata, racchiudano significati profondi e complessi: ci si deve porre innanzi ai dipinti con la massima concentrazione, andando ad osservare elementi e dettagli per poi riflettere cercando di ricomporre le tessere di questi autentici mosaici espressivi. Figure umane che si tramutano in allegorie oppure che si scindono, scompongono, elementi floreali che si semplificano al massimo grado, immagini foriere di messaggi da cogliere/codificare. Pittura, grafica, comunicazione e una volontà continua di sperimentare, questi sono i capisaldi dell'arte di GB Cum, artista più che maturo con oltre sessant'anni di onorata carriera; da sempre vicino alle innovazioni tecnologiche, si è accostato gradualmente all'arte digitale diventandone un esponente di assoluto rilievo. Cum crea quasi tutti i giorni opere uniche che nascono sempre da zero, dalla cosiddetta “schermata bianca”: combinazioni formali e cromatiche che fanno emergere animali, figure antropomorfe o entità ibride in cui la scelta dei colori è fondamentale. Intense, impattanti, evocative, così si possono definire a prima vista le opere di Andrea Verzegnassi, realizzazioni totalmente originali ed uniche nate per ricordare la tragedia della I Guerra Mondiale; il progetto dell'artista, partito nel 2015, ha visto la realizzazione di opere in cui la materia costitutiva essenziale è data da resti ed elementi trovati sui luoghi in cui si combatté. Si tratta di opere in cui la componente simbolica è totale e che inducono immediatamente alla riflessione, accostandosi ad esse si può percepire la potenza rispettosa del ricordo.
Provare a far instaurare un ideale dialogo tra sette prospettive artistiche così diverse e, per certi versi, lontane le une dalle altre è senza dubbio un piccolo atto di coraggio. Ma quando si parla di Arte il coraggio è d'obbligo. Raccontarsi così, nella diversità, regala gioiose sorprese, scoprendo affinità inaspettate che possono solo arricchire. A 360 gradi.
(26 gennaio - 8 febbraio 2023)
Ogni Artista possiede un proprio personale linguaggio, una visione del mondo e della vita, questi elementi essenziali si riflettono totalmente nelle opere, fornendo all'attento osservatore la prospettiva in cui inquadrare quel determinato creatore di Bellezza. Mettere a confronto differenti prospettive, scambiando sguardi e punti di vista, crea un arricchimento spirituale consistente, figlio del più costruttivo dei dialoghi.
La prospettiva proposta da Vira Vaysberg coniuga quattro elementi fondamentali: visione, colore, materia ed energia. I dipinti dell'artista devono molto alla sensibilità espressionista - quella più intensa e genuina, figlia del Die Brucke – in cui i quattro succitati elementi sono i pilastri di una nuova via alla rappresentazione del reale; le cromie vigorose si uniscono alla pastosità materica della pennellata regalando un senso di vibrante energia che contribuisce a creare un nuovo senso di “reale”. Vedute cittadine, paesaggi, sogni, tutto acquista un'inedita luce. Per Marilù Caminiti la pittura è un'esperienza totalizzante che richiede un contatto ravvicinato con l'elemento cromatico: l'artista dipinge infatti con le dita, dando vita a scene che richiamano alla memoria visioni e sogni, una dimensione onirica e fantasiosa ricca di elementi evocativi e simbolici, a volte ricorrenti. L'oro è spesso presente, richiamo alla preziosità dell'esperienza vissuta, anche il volto femminile è un elemento fondamentale, richiamo alla potenza generatrice e alla purezza emozionale. Le opere di Giuseppe Brafa si concentrano su di una realtà artisticamente poco indagata e considerata volgare o addirittura tabù, ossia il mondo dei night club: l'artista dipinge scene che si configurano come autentici scatti rubati in cui le ragazze che si esibiscono in primo piano sembrano estraniarsi e si trasformano in divinità di statuaria eleganza mentre, sullo sfondo, un'umanità indefinita e volutamente in dissolvimento pare quasi farsi assorbire dall'atmosfera quasi psichedelica delle luci stroboscopiche. Sensibilità, acutezza e un uso magistrale del colore. Ci vuole una conclamata genialità per trasformare - in chiave simpatica ed ironica – opere d'arte molto famose, Utaellamarie Peter con i suoi dipinti dimostra ampiamente di possederla: i volti umani dei soggetti vengono sostituiti da musi animali, che possono richiamare (come no) alcune caratteristiche somatiche degli originali. Ma tutto è a discrezione dell'artista, infatti il visto angelico della Ragazza dall'orecchino di perla di Vermeer diventa un suricato mentre il volto bolso e provato di un Napoleone oramai sconfitto viene sostituito dal muso di un cinghiale. Sin dal primo sguardo si può intuire che le opere di Giuseppe Brombin, caratterizzate da una sintesi elegante e raffinata, racchiudano significati profondi e complessi: ci si deve porre innanzi ai dipinti con la massima concentrazione, andando ad osservare elementi e dettagli per poi riflettere cercando di ricomporre le tessere di questi autentici mosaici espressivi. Figure umane che si tramutano in allegorie oppure che si scindono, scompongono, elementi floreali che si semplificano al massimo grado, immagini foriere di messaggi da cogliere/codificare. Pittura, grafica, comunicazione e una volontà continua di sperimentare, questi sono i capisaldi dell'arte di GB Cum, artista più che maturo con oltre sessant'anni di onorata carriera; da sempre vicino alle innovazioni tecnologiche, si è accostato gradualmente all'arte digitale diventandone un esponente di assoluto rilievo. Cum crea quasi tutti i giorni opere uniche che nascono sempre da zero, dalla cosiddetta “schermata bianca”: combinazioni formali e cromatiche che fanno emergere animali, figure antropomorfe o entità ibride in cui la scelta dei colori è fondamentale. Intense, impattanti, evocative, così si possono definire a prima vista le opere di Andrea Verzegnassi, realizzazioni totalmente originali ed uniche nate per ricordare la tragedia della I Guerra Mondiale; il progetto dell'artista, partito nel 2015, ha visto la realizzazione di opere in cui la materia costitutiva essenziale è data da resti ed elementi trovati sui luoghi in cui si combatté. Si tratta di opere in cui la componente simbolica è totale e che inducono immediatamente alla riflessione, accostandosi ad esse si può percepire la potenza rispettosa del ricordo.
Provare a far instaurare un ideale dialogo tra sette prospettive artistiche così diverse e, per certi versi, lontane le une dalle altre è senza dubbio un piccolo atto di coraggio. Ma quando si parla di Arte il coraggio è d'obbligo. Raccontarsi così, nella diversità, regala gioiose sorprese, scoprendo affinità inaspettate che possono solo arricchire. A 360 gradi.
Galleria ARTtime - vicolo Pulesi, 6 - 33100 Udine - tel. 0432/512099 - cell. 340/2542393
e-mail: [email protected]
e-mail: [email protected]