Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Arte nel XXII anno del XXI secolo"
(16 - 31 dicembre 2022)
Mettere a paragone la poliedricità dell'Arte con la ricchezza di eventi avvenuti in un anno può essere possibile. La rassegna che chiude questo 2022 espositivo assume anche il compito di tirare idealmente le somme – parlando di ARTtime - di questo XXII anno del XXI secolo. Una responsabilità non da poco ma che spetta sempre a chi ha il compito di concludere qualcosa.
La pittura di Lucia Paravano mette al centro la corporeità e nello specifico l'indagine sulla personalità di un individuo mediata dalla rappresentazione – a tratti sofferta – della propria fisicità; l'artista dipinge con un'energica delicatezza corpi spesso in posizioni rannicchiate, fetali, con macchie e pieghe cutanee esasperate, la purezza della nudità mostra i soggetti per quello che sono veramente, non ci sono sovrastrutture che celano l'essenza e le espressioni dei volti sono intense nonostante spesso gli occhi siano chiusi. Un realismo di trascendenza pura. I soggetti ritratti da Alessia Zolfo hanno una carica empatica impressionante e riescono a mettersi naturalmente in diretto dialogo con chi osserva; l'artista mette in atto una pittura di ricerca e sperimentazione, con l'utilizzo di collages in cui si intravedono grafie e con un'importante componente segnica. Volti dai lineamenti marcati ma dolcissimi e dagli sguardi cristallini raccontano la loro personale storia di amicizia, nostalgia, fratellanza, tristezza e lo fanno grazie al talento espressivo di un'artista dallo stile originale e inconfondibile. C'è grande ricerca dietro alla pittura di Giulia Pelizzaro, sia dal punto di vista formale che cromatico, si intuisce la volontà di unire indissolubilmente Arte e Design: l'artista compone le figure utilizzando una severa geometria, le curve sono quasi abolite e i colori giustapposti sono spesso contrastanti. Attratta dal Futurismo, lo reinterpreta integrandolo con il design contemporaneo andando a creare uno stile unico in cui la semplificazione formale è affiancata al dinamismo, all'accuratezza delle scelte cromatiche e all'immediatezza espressiva. Per Donatella Bartoli la natura è la maggior e miglior fonte d'ispirazione: esplorando i dintorni dell'amata Trieste, l'artista ha avuto modo di ammirare le pendici rocciose che volgono lo sguardo al golfo, alberi maestosi e resilienti cespugli e sono proprio loro i soggetti prediletti dall'artista, al punto da intitolare una serie di opere proprio “Di roccia e di mare”. Il trio composto da mare, roccia, vegetazione viene rappresentato con energia, andando a sottolinearne i contorni, i colori sono quelli originali – osservati sul campo – e l'effetto finale è di un lirismo eccezionale. Anche Tomaso Barbon volge sguardo e sensibilità verso la natura approcciandosi ad essa con rispetto ed attenzione, così nascono i suoi “Scorci di natura”; l'artista scompone idealmente l'ambiente che intende ritrarre in più campi, in ognuno di essi si focalizza su viste e dettagli e li rappresenta per mezzo di acquerello, inchiostro, matita e fusaggine. Ogni “Scorcio” ha un proprio colore di base e sembra quasi di avere dinnanzi un elegante reportage sentimentale, in cui la realtà si fonde con la fantasia suscitando alla vista benessere e curiosità. Stefania Sammarchi ha un approccio totalmente impressionista verso la pittura, per lei infatti dipingere en plen air è un'esigenza irrinunciabile. Cavalletto, tele e colori a olio sulla tavolozza, si parte da questo e poi inizia il più puro dei viaggi emozionali: l'artista dipinge così delle suggestive vedute di alcune località del Levante ligure, della Versilia e di altre zone a lei care e lo fa con pennellate rapide e pastose – che ricordano il grande Giovanni Fattori, con cromie equilibrate che connotano le opere di un'atmosfera limpida ma al tempo stesso anche velata. Il colore ad olio con tutta la sua materica lucentezza è fondamentale anche nelle opere di MainaS, infatti l'artista ricerca proprio l'esplosività cromatica per esprimere la forte emozione che si prova quando si ammira qualcosa di sublime. Dinnanzi a visioni estatiche, lo spirito si accende e si provano sensazioni che devono essere trasmesse, MainaS lo fa con naturalezza, scegliendo formati piccoli proprio per focalizzarsi meglio ed appieno sul racconto: le bianche case delle isole greche, il blu intenso dell'Egeo, fiori come fuochi d'artificio, autentiche emozioni a colori.
Ecco dunque ricchezza, pluralità, punti di vista vicini e lontani, plurilinguismo (pittorico), proprio questo può sintetizzare – mi si perdoni il verbo – questo 2022 in ARTtime, un anno denso d'impegni, foriero di soddisfazioni e artisticamente memorabile.
(16 - 31 dicembre 2022)
Mettere a paragone la poliedricità dell'Arte con la ricchezza di eventi avvenuti in un anno può essere possibile. La rassegna che chiude questo 2022 espositivo assume anche il compito di tirare idealmente le somme – parlando di ARTtime - di questo XXII anno del XXI secolo. Una responsabilità non da poco ma che spetta sempre a chi ha il compito di concludere qualcosa.
La pittura di Lucia Paravano mette al centro la corporeità e nello specifico l'indagine sulla personalità di un individuo mediata dalla rappresentazione – a tratti sofferta – della propria fisicità; l'artista dipinge con un'energica delicatezza corpi spesso in posizioni rannicchiate, fetali, con macchie e pieghe cutanee esasperate, la purezza della nudità mostra i soggetti per quello che sono veramente, non ci sono sovrastrutture che celano l'essenza e le espressioni dei volti sono intense nonostante spesso gli occhi siano chiusi. Un realismo di trascendenza pura. I soggetti ritratti da Alessia Zolfo hanno una carica empatica impressionante e riescono a mettersi naturalmente in diretto dialogo con chi osserva; l'artista mette in atto una pittura di ricerca e sperimentazione, con l'utilizzo di collages in cui si intravedono grafie e con un'importante componente segnica. Volti dai lineamenti marcati ma dolcissimi e dagli sguardi cristallini raccontano la loro personale storia di amicizia, nostalgia, fratellanza, tristezza e lo fanno grazie al talento espressivo di un'artista dallo stile originale e inconfondibile. C'è grande ricerca dietro alla pittura di Giulia Pelizzaro, sia dal punto di vista formale che cromatico, si intuisce la volontà di unire indissolubilmente Arte e Design: l'artista compone le figure utilizzando una severa geometria, le curve sono quasi abolite e i colori giustapposti sono spesso contrastanti. Attratta dal Futurismo, lo reinterpreta integrandolo con il design contemporaneo andando a creare uno stile unico in cui la semplificazione formale è affiancata al dinamismo, all'accuratezza delle scelte cromatiche e all'immediatezza espressiva. Per Donatella Bartoli la natura è la maggior e miglior fonte d'ispirazione: esplorando i dintorni dell'amata Trieste, l'artista ha avuto modo di ammirare le pendici rocciose che volgono lo sguardo al golfo, alberi maestosi e resilienti cespugli e sono proprio loro i soggetti prediletti dall'artista, al punto da intitolare una serie di opere proprio “Di roccia e di mare”. Il trio composto da mare, roccia, vegetazione viene rappresentato con energia, andando a sottolinearne i contorni, i colori sono quelli originali – osservati sul campo – e l'effetto finale è di un lirismo eccezionale. Anche Tomaso Barbon volge sguardo e sensibilità verso la natura approcciandosi ad essa con rispetto ed attenzione, così nascono i suoi “Scorci di natura”; l'artista scompone idealmente l'ambiente che intende ritrarre in più campi, in ognuno di essi si focalizza su viste e dettagli e li rappresenta per mezzo di acquerello, inchiostro, matita e fusaggine. Ogni “Scorcio” ha un proprio colore di base e sembra quasi di avere dinnanzi un elegante reportage sentimentale, in cui la realtà si fonde con la fantasia suscitando alla vista benessere e curiosità. Stefania Sammarchi ha un approccio totalmente impressionista verso la pittura, per lei infatti dipingere en plen air è un'esigenza irrinunciabile. Cavalletto, tele e colori a olio sulla tavolozza, si parte da questo e poi inizia il più puro dei viaggi emozionali: l'artista dipinge così delle suggestive vedute di alcune località del Levante ligure, della Versilia e di altre zone a lei care e lo fa con pennellate rapide e pastose – che ricordano il grande Giovanni Fattori, con cromie equilibrate che connotano le opere di un'atmosfera limpida ma al tempo stesso anche velata. Il colore ad olio con tutta la sua materica lucentezza è fondamentale anche nelle opere di MainaS, infatti l'artista ricerca proprio l'esplosività cromatica per esprimere la forte emozione che si prova quando si ammira qualcosa di sublime. Dinnanzi a visioni estatiche, lo spirito si accende e si provano sensazioni che devono essere trasmesse, MainaS lo fa con naturalezza, scegliendo formati piccoli proprio per focalizzarsi meglio ed appieno sul racconto: le bianche case delle isole greche, il blu intenso dell'Egeo, fiori come fuochi d'artificio, autentiche emozioni a colori.
Ecco dunque ricchezza, pluralità, punti di vista vicini e lontani, plurilinguismo (pittorico), proprio questo può sintetizzare – mi si perdoni il verbo – questo 2022 in ARTtime, un anno denso d'impegni, foriero di soddisfazioni e artisticamente memorabile.
Galleria ARTtime - vicolo Pulesi, 6 - 33100 Udine - tel. 0432/512099 - cell. 340/2542393
e-mail: [email protected]
e-mail: [email protected]