Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Astrazioni a confronto"
(21 gennaio - 3 febbraio 2022)
Le interpretazioni personali nell'immenso panorama stilistico dell'astrazione sono, prevedibilmente, innumerevoli. Ogni artista attinge alle più varie fonti d'ispirazione, esperienze, tecniche ed emozioni. Andare a porre un confronto tra differenti linguaggi espressivi è sempre – al tempo stesso – affascinante e complesso. Si vada ora a scoprire perché...
Osservando le opere di Linda Petti si viene subito colpiti dalla grande energia che la componente cromatica trasmette: il colore si tramuta in materia viva e vibrante e pare quasi di scorgere delle festose esplosioni, a tratti fuochi d'artificio, a tratti ricchissimi mazzi di splendidi fiori. L'equilibrio tra le temperature è perfetto e, pur nella prevalenza di tinte fredde, l'effetto avvolgente di un caldo dinamismo accende subito un inarrestabile crescendo di carica emozionale. Dinamici, ricchi e molto dettagliati, i dipinti di Andrea Coppadoro propongono un'interpretazione misurata e raffinata del tema astratto: l'artista si lascia ispirare da visioni fantastiche e le traspone in pittura con una calibrata precisione, una spazialità sintetica che ricorda Klee arricchita da particolari figurativi ben riconoscibili e impreziositi da cromie vivide. I piccoli dettagli fanno la differenza e sembrano suggerire chiavi di lettura suggestive, contemporaneamente limpide e misteriose. In Francesca Salis la presenza della figura rimane perfettamente percepibile, si tratta di elementi stilizzati che richiamano il concetto di “anima”; ben presente ma al tempo stesso evanescente, chiaro ma complesso da rappresentare, ma sono i tratti dal forte impatto materico che rendono uniche le composizioni dell'artista, degli autentici racconti di vita che si dipanano in tutta la loro caotica complessità. Forza, chiarezza ma anche scompiglio, il tutto espresso tramite l'astrazione. Silenti e maestose le opere di Nicoletta Furlan raccontano quanto possa essere potente a livello evocativo un messaggio da leggere tra le righe: la genesi di questi dipinti prevede l'utilizzo di molteplici tecniche che si sovrappongono e integrano al servizio di un'espressività vibrante, in questo caso sono dei gridi di denunzia contro le azioni scellerate dell'uomo contro la natura. Esse parlano e accusano, tra un collage e un grumo di colore si fanno vedere ma, soprattutto, sentire. Carezze dal profilo curvilineo che intrecciandosi vanno a creare nuove spazialità, stagliandosi nell'oscurità di fondo, i dipinti di Daniela Guidi sono intrisi d'una delicatezza ricercata e affascinante: volumetrie dalla geometria metamorfica che nascono da un misurato turbine emozionale e che possiedono sempre un'immagine ispirativa in grado di evocare istintivamente un ricordo, una situazione, una scena. Sembra di trovarsi d'innanzi a sogni “intrappolati” nelle tele. Lo stile di Angelo Dottori deve molto a tre elementi essenziali, ossìa il paesaggio, la geometria, la sperimentazione: il primo è parte integrante dell'artista, innamorato da sempre del dato naturale, la seconda è strumento eletto per pulizia e precisione, la terza è una caratteristica innata di chi vuole proporre qualcosa di davvero innovativo. Le opere di Dottori presentano elementi grafici e cromatici sì in parte riconoscibili ma essi vengono trasfigurati per interpretarli in chiave simbolica. La proposta stilistica di Calogero Salemi è qualcosa di stupefacente: l'artista intende infatti oltrepassare il concetto di “taglio” introdotto da Fontana e passare a quello di “squarcio”. La tela infatti è recisa ed intrecciata in più punti, seguendo un andamento perfettamente simmetrico, tutto è lucidamente progettato e non vi è spazio per elementi istintivi e casuali; ciò che conta è cosa s'intravede dagli squarci, nuovi colori, nuove superfici, nuove realtà, la rivoluzione del punto di vista.
Dunque sette espressività piuttosto differenti si confrontano apertamente, lasciando a tutti la possibilità di scorgerne comunanze o dissonanze. Un dialogo e confronto sempre utile ed arricchente, un'operazione spirituale che profuma di magia.
(21 gennaio - 3 febbraio 2022)
Le interpretazioni personali nell'immenso panorama stilistico dell'astrazione sono, prevedibilmente, innumerevoli. Ogni artista attinge alle più varie fonti d'ispirazione, esperienze, tecniche ed emozioni. Andare a porre un confronto tra differenti linguaggi espressivi è sempre – al tempo stesso – affascinante e complesso. Si vada ora a scoprire perché...
Osservando le opere di Linda Petti si viene subito colpiti dalla grande energia che la componente cromatica trasmette: il colore si tramuta in materia viva e vibrante e pare quasi di scorgere delle festose esplosioni, a tratti fuochi d'artificio, a tratti ricchissimi mazzi di splendidi fiori. L'equilibrio tra le temperature è perfetto e, pur nella prevalenza di tinte fredde, l'effetto avvolgente di un caldo dinamismo accende subito un inarrestabile crescendo di carica emozionale. Dinamici, ricchi e molto dettagliati, i dipinti di Andrea Coppadoro propongono un'interpretazione misurata e raffinata del tema astratto: l'artista si lascia ispirare da visioni fantastiche e le traspone in pittura con una calibrata precisione, una spazialità sintetica che ricorda Klee arricchita da particolari figurativi ben riconoscibili e impreziositi da cromie vivide. I piccoli dettagli fanno la differenza e sembrano suggerire chiavi di lettura suggestive, contemporaneamente limpide e misteriose. In Francesca Salis la presenza della figura rimane perfettamente percepibile, si tratta di elementi stilizzati che richiamano il concetto di “anima”; ben presente ma al tempo stesso evanescente, chiaro ma complesso da rappresentare, ma sono i tratti dal forte impatto materico che rendono uniche le composizioni dell'artista, degli autentici racconti di vita che si dipanano in tutta la loro caotica complessità. Forza, chiarezza ma anche scompiglio, il tutto espresso tramite l'astrazione. Silenti e maestose le opere di Nicoletta Furlan raccontano quanto possa essere potente a livello evocativo un messaggio da leggere tra le righe: la genesi di questi dipinti prevede l'utilizzo di molteplici tecniche che si sovrappongono e integrano al servizio di un'espressività vibrante, in questo caso sono dei gridi di denunzia contro le azioni scellerate dell'uomo contro la natura. Esse parlano e accusano, tra un collage e un grumo di colore si fanno vedere ma, soprattutto, sentire. Carezze dal profilo curvilineo che intrecciandosi vanno a creare nuove spazialità, stagliandosi nell'oscurità di fondo, i dipinti di Daniela Guidi sono intrisi d'una delicatezza ricercata e affascinante: volumetrie dalla geometria metamorfica che nascono da un misurato turbine emozionale e che possiedono sempre un'immagine ispirativa in grado di evocare istintivamente un ricordo, una situazione, una scena. Sembra di trovarsi d'innanzi a sogni “intrappolati” nelle tele. Lo stile di Angelo Dottori deve molto a tre elementi essenziali, ossìa il paesaggio, la geometria, la sperimentazione: il primo è parte integrante dell'artista, innamorato da sempre del dato naturale, la seconda è strumento eletto per pulizia e precisione, la terza è una caratteristica innata di chi vuole proporre qualcosa di davvero innovativo. Le opere di Dottori presentano elementi grafici e cromatici sì in parte riconoscibili ma essi vengono trasfigurati per interpretarli in chiave simbolica. La proposta stilistica di Calogero Salemi è qualcosa di stupefacente: l'artista intende infatti oltrepassare il concetto di “taglio” introdotto da Fontana e passare a quello di “squarcio”. La tela infatti è recisa ed intrecciata in più punti, seguendo un andamento perfettamente simmetrico, tutto è lucidamente progettato e non vi è spazio per elementi istintivi e casuali; ciò che conta è cosa s'intravede dagli squarci, nuovi colori, nuove superfici, nuove realtà, la rivoluzione del punto di vista.
Dunque sette espressività piuttosto differenti si confrontano apertamente, lasciando a tutti la possibilità di scorgerne comunanze o dissonanze. Un dialogo e confronto sempre utile ed arricchente, un'operazione spirituale che profuma di magia.
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