Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Delicate leggerezze"
(19 luglio - 3 agosto 2024)
Delicatezza e leggerezza sono da sempre associate ed accoppiate, spesso a questi due concetti si accompagnano anche quelli di eleganza e raffinatezza. In ambito artistico le “Delicate leggerezze” sono presenti nel modus operandi di moltissimi creativi, venendo sempre declinate in innumerevoli varianti, riflesso di stile e gusto prettamente personali. Si vadano dunque a scoprirne alcune, presenti ed esposte nell'attuale mostra...
Nelle opere di Elena Demchenko tutto è intriso di un'affascinante delicata leggerezza: il soggetto floreale si erge a protagonista circondato da sfondi lussureggianti, l'habitat ideale per farlo risaltare al massimo grado, l'artista riversa sul foglio di carta tutta la sua fantasia ed il suo amore per la natura e per il viaggio. Moltissimi i tratti, innumerevoli i più minuti elementi che si fondono alla perfezione in ensambles dinamici e meravigliosi; a tratti il fiore perde la sua forma riconoscibile per assumerne una sintesi astratta, pare ci si possa quasi perdere in sogni di colore. Anche Ljerka Wohner sceglie l'elemento floreale come attore protagonista ma lo interpreta in maniera quasi opposta: il fiore è solo sulla scena e attira gli sguardi grazie a una monumentalità statuaria: l'artista lo delinea con tratti sicuri e fermi, il colore è aggiunto con cura minuziosa, l'impressione è quella di un'immagine materializzata per affioramento. Venendo dall'astrazione Wohner è tornata al figurativo con un bagaglio esperienziale strategico, regalando all'essenzialità delle forme un'eleganza innata, un perfetto esempio di delicata leggerezza. È sempre affascinante ammirare le testimonianze di Bellezza altrui, vedere come un'Artista effigia una scena che ha conquistato il suo cuore: gli acquerelli di Monika Lafer raccontano appunto alcuni dei suoi luoghi preferiti, posti ed attimi che l'hanno sedotta a tal punto da costringerla (dolcemente) a ritrarli seduta stante. Virtuosa della pittura en plen air, Lafer dipinge con estrema precisione, prima delineando le forme con mano sapiente per poi completare il tutto con i toni cromatici più vicini al dato reale, lasciando infine una breve testimonianza scritta di quel momento speciale. Lo stile pittorico di Davorka Azinovic fa della “delicata leggerezza” il proprio fulcro, infatti - sia in potenza che in atto – ogni figura, ogni ariosa apertura delle tele traforate (particolarità stilistica dell'Artista) ed ogni tono cromatico è la quintessenza di questo binomio inscindibile: un'umanità dai tratti delicati e alteri suona e balla all'interno di atmosfere fiabesche, una Madonna con Bambino contemporanea viene reinterpretata in chiave Steampunk, mentre il sole e la luna si tramutano in mosaici danzanti che sembrano affiorare dagli eleganti ricami sottostanti. Il codice espressivo di Eva Okrslar è prettamente simbolico e spicca per sintesi e preziosità: l'Artista traspone in linguaggio pittorico concetti come la potenza di un colore, il ricordo, un processo temporale o la maestosità di una montagna e lo fa utilizzando forme semplici (che a volte si intrecciano) e la foglia d'oro, veri e propri “messaggeri universali”. Ci si trova dinnanzi ad opere dalla spiccata espressività che attirano l'attenzione incuriosendo chi ad esse s'accosta; con una vista ravvicinata si possono scorgere e trovare i dettagli chiave che ne permettono l'interpretazione. Le opere di Michaela Bräunche sono connotate da una fisicità prorompente, stupendo all'istante per l'abbondanza dell'apparato decorativo e per l'essenziale pulizia delle forme sinuosamente delineate: spirali, mandala, riquadri che si trasformano in circoli, bombature dai profili sferici con toni perlacei, frammenti vitrei che riflettono e dilatano le percezioni spaziali, un tripudio di forme metamorfiche per stimolare i sensi di chi guarda. La delicatezza è riscontrabile nelle tenui cromie, la leggerezza risiede invece nel repertorio formale, in grado di sollevare lo spirito.
Quanta meraviglia, che mirabile varietà e che sublime eleganza! Una rassegna che intriga e stupisce sulle ali della leggerezza, permettendo un viaggio speciale alla scoperta di quel “qualcosa” in grado di sedurre gli occhi ed arricchire lo spirito.
(19 luglio - 3 agosto 2024)
Delicatezza e leggerezza sono da sempre associate ed accoppiate, spesso a questi due concetti si accompagnano anche quelli di eleganza e raffinatezza. In ambito artistico le “Delicate leggerezze” sono presenti nel modus operandi di moltissimi creativi, venendo sempre declinate in innumerevoli varianti, riflesso di stile e gusto prettamente personali. Si vadano dunque a scoprirne alcune, presenti ed esposte nell'attuale mostra...
Nelle opere di Elena Demchenko tutto è intriso di un'affascinante delicata leggerezza: il soggetto floreale si erge a protagonista circondato da sfondi lussureggianti, l'habitat ideale per farlo risaltare al massimo grado, l'artista riversa sul foglio di carta tutta la sua fantasia ed il suo amore per la natura e per il viaggio. Moltissimi i tratti, innumerevoli i più minuti elementi che si fondono alla perfezione in ensambles dinamici e meravigliosi; a tratti il fiore perde la sua forma riconoscibile per assumerne una sintesi astratta, pare ci si possa quasi perdere in sogni di colore. Anche Ljerka Wohner sceglie l'elemento floreale come attore protagonista ma lo interpreta in maniera quasi opposta: il fiore è solo sulla scena e attira gli sguardi grazie a una monumentalità statuaria: l'artista lo delinea con tratti sicuri e fermi, il colore è aggiunto con cura minuziosa, l'impressione è quella di un'immagine materializzata per affioramento. Venendo dall'astrazione Wohner è tornata al figurativo con un bagaglio esperienziale strategico, regalando all'essenzialità delle forme un'eleganza innata, un perfetto esempio di delicata leggerezza. È sempre affascinante ammirare le testimonianze di Bellezza altrui, vedere come un'Artista effigia una scena che ha conquistato il suo cuore: gli acquerelli di Monika Lafer raccontano appunto alcuni dei suoi luoghi preferiti, posti ed attimi che l'hanno sedotta a tal punto da costringerla (dolcemente) a ritrarli seduta stante. Virtuosa della pittura en plen air, Lafer dipinge con estrema precisione, prima delineando le forme con mano sapiente per poi completare il tutto con i toni cromatici più vicini al dato reale, lasciando infine una breve testimonianza scritta di quel momento speciale. Lo stile pittorico di Davorka Azinovic fa della “delicata leggerezza” il proprio fulcro, infatti - sia in potenza che in atto – ogni figura, ogni ariosa apertura delle tele traforate (particolarità stilistica dell'Artista) ed ogni tono cromatico è la quintessenza di questo binomio inscindibile: un'umanità dai tratti delicati e alteri suona e balla all'interno di atmosfere fiabesche, una Madonna con Bambino contemporanea viene reinterpretata in chiave Steampunk, mentre il sole e la luna si tramutano in mosaici danzanti che sembrano affiorare dagli eleganti ricami sottostanti. Il codice espressivo di Eva Okrslar è prettamente simbolico e spicca per sintesi e preziosità: l'Artista traspone in linguaggio pittorico concetti come la potenza di un colore, il ricordo, un processo temporale o la maestosità di una montagna e lo fa utilizzando forme semplici (che a volte si intrecciano) e la foglia d'oro, veri e propri “messaggeri universali”. Ci si trova dinnanzi ad opere dalla spiccata espressività che attirano l'attenzione incuriosendo chi ad esse s'accosta; con una vista ravvicinata si possono scorgere e trovare i dettagli chiave che ne permettono l'interpretazione. Le opere di Michaela Bräunche sono connotate da una fisicità prorompente, stupendo all'istante per l'abbondanza dell'apparato decorativo e per l'essenziale pulizia delle forme sinuosamente delineate: spirali, mandala, riquadri che si trasformano in circoli, bombature dai profili sferici con toni perlacei, frammenti vitrei che riflettono e dilatano le percezioni spaziali, un tripudio di forme metamorfiche per stimolare i sensi di chi guarda. La delicatezza è riscontrabile nelle tenui cromie, la leggerezza risiede invece nel repertorio formale, in grado di sollevare lo spirito.
Quanta meraviglia, che mirabile varietà e che sublime eleganza! Una rassegna che intriga e stupisce sulle ali della leggerezza, permettendo un viaggio speciale alla scoperta di quel “qualcosa” in grado di sedurre gli occhi ed arricchire lo spirito.
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