Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"L'opera d'arte racconta..."
(7 - 20 luglio 2023)
Spesso un'opera d'Arte riesce a comunicare più di un testo di novecento pagine. La potenza evocativa di una raffigurazione allegorica, di una scena o di un concetto astratto (ma istintivamente chiaro e comprensibile) è letteralmente inquantificabile. Forse la cosa migliore da fare è proprio mettersi ad ascoltare... con gli occhi, cadere nella più stimolante delle sinestesie per uscirne arricchiti, con un bagaglio conoscitivo/culturale costruttivamente accresciuto.
Per Marco Busoni la rappresentazione della Bellezza è un bisogno insopprimibile, un'azione naturale che lo porta a creare dipinti in cui la componente simbolica ed allusiva s'unisce con estrema naturalezza all'immediatezza di un gesto, d'uno sguardo, d'un sorriso. Le Sirene ci ammaliano con i loro visi angelici e la purezza dei loro occhi, sembrano voler attirare l'attenzione per confidarci qualcosa, forse un segreto, forse un dubbio; Busoni rilegge il mito e l'allegoria sempre in chiave estetica, lasciando a chi osserva la libera interpretazione pur esplicitandone la chiave di lettura. Non si può non provare un senso di piacevole benessere e rilassamento alla vista dei dipinti di Vera Hoi, artista che evoca vedute fiabesche intrise d'una bellezza placida e maestosa: le scelte cromatiche sono studiate con cura, nulla è sovraccarico, nulla fuori posto, le rilevanze materiche arricchiscono le composizioni d'un ritmo vibrante, quasi una brezza che accarezza la Terra e – pian pianino – modifica il paesaggio. Mari e cieli dalla calma magnificente, atmosfere senza tempo che entrano in risonanza con lo spirito alleggerendolo, allietandolo, facendo spuntare il più dolce dei sorrisi. Una naturale comunicatività si ritrova pienamente nelle opere di Angela Policastro, dipinti che spiccano grazie alla particolare tecnica esecutiva: l'artista sceglie di dipingere direttamente sulla tela di juta grezza, ottenendo così una incisività tattile e fisica grazie al contrasto tra finezza pittorica e ruvidezza del supporto. Figure femminili eleganti, dall'aria assorta e sognante donano vita e dinamicità a dei comuni frammenti di tela, l'effetto quasi monumentale che s'ottiene esalta l'originalità di un'artista che riesce a conciliare ingegno ed espressività. Estrose, uniche e piene di brio le sculture di Luisa Magarò trasmettono un'energia vitale strepitosa: sia modellando la terracotta che scolpendo il marmo l'artista si lascia guidare da un'ispirazione fortissima, la sua incontenibile gioia di vivere. Da sempre attratta da ciò che è bello ed espressivo, l'artista pone come obiettivo primario la libertà creativa e si lascia guidare dall'ispirazione di quel preciso istante, ecco dunque che prendono vita dee, animali fantastici, entità mitico-surreali, il tutto tra magici riflessi e colori elegantemente calibrati per opere dalla potente carica energetica. Una raffinata sensibilità che s'accompagna ad una cultura della ricerca e sperimentazione porta giocoforza alla creazione di opere profonde e delicatamente complesse, questo è esattamente il caso di giuriscart: nei dipinti dell'artista si ritrova una sintesi perfetta di forma e contenuto, si vede nettamente che ogni minimo dettaglio è studiato, ricercato, approfondito e tutte le scelte cromatico/formali nascono da un equilibrio senza pari. I dipinti di giuriscart parlano a voce bassa ma chiara, raccontano la propria genesi con le suadenti parole del colore e il tono vibrante dell'originalità. L'arte di Michael Scheiner si contraddistingue per una limpida sincerità, avvicinandosi alle sue opere si possono individuare elementi chiave, più o meno riconoscibili, che sembrano provenire dal racconto d'un sogno: la componente gestuale/segnica a tratti prevale su quella cromatica e suggerisce la fondamentale importanza del tratto, elemento chiave per delineare una realtà e poterla esprimere con la dovuta energia e chiarezza. Sono dipinti in cui si scorge la vera essenza dell'artista, un animo sensibile che si specchia con totale naturalezza nelle proprie opere. Nei dipinti di Jeanette Nausner si scorge immediatamente un senso di calma raffinata e misurata che – d'improvviso e d'un tratto – s'abbandona alla frenesia: le scelte cromatiche sono certamente improntate all'equilibrio e all'eleganza, interessanti le parti in cui i colpi di pennello sembrano creare agglomerazioni quadrate e rettangolari, assimilabili al raptus frenetico i tratti decisi e il dripping, elementi che – al tempo stesso – arricchiscono e sconvolgono il ritmo compositivo. Le aree cromatiche s'incontrano in delicati abbracci e solo alcuni piccoli contrasti suggeriscono che il racconto prende lì una piega inattesa, svoltando verso un cambio tonale.
Come s'è potuto vedere, ogni opera ha una storia da raccontare, un messaggio da veicolare, un concetto da esplicitare. Grande merito dell'Artista è quello di facilitare la vis comunicativa dell'opera con un'espressività sincera e trasparente, lontana da misteri e rebus interpretativi. L'obiettivo – ambizioso ma doveroso - è sempre quello di mettere in risonanza l'animo dell'osservatore con quello del creatore.
(7 - 20 luglio 2023)
Spesso un'opera d'Arte riesce a comunicare più di un testo di novecento pagine. La potenza evocativa di una raffigurazione allegorica, di una scena o di un concetto astratto (ma istintivamente chiaro e comprensibile) è letteralmente inquantificabile. Forse la cosa migliore da fare è proprio mettersi ad ascoltare... con gli occhi, cadere nella più stimolante delle sinestesie per uscirne arricchiti, con un bagaglio conoscitivo/culturale costruttivamente accresciuto.
Per Marco Busoni la rappresentazione della Bellezza è un bisogno insopprimibile, un'azione naturale che lo porta a creare dipinti in cui la componente simbolica ed allusiva s'unisce con estrema naturalezza all'immediatezza di un gesto, d'uno sguardo, d'un sorriso. Le Sirene ci ammaliano con i loro visi angelici e la purezza dei loro occhi, sembrano voler attirare l'attenzione per confidarci qualcosa, forse un segreto, forse un dubbio; Busoni rilegge il mito e l'allegoria sempre in chiave estetica, lasciando a chi osserva la libera interpretazione pur esplicitandone la chiave di lettura. Non si può non provare un senso di piacevole benessere e rilassamento alla vista dei dipinti di Vera Hoi, artista che evoca vedute fiabesche intrise d'una bellezza placida e maestosa: le scelte cromatiche sono studiate con cura, nulla è sovraccarico, nulla fuori posto, le rilevanze materiche arricchiscono le composizioni d'un ritmo vibrante, quasi una brezza che accarezza la Terra e – pian pianino – modifica il paesaggio. Mari e cieli dalla calma magnificente, atmosfere senza tempo che entrano in risonanza con lo spirito alleggerendolo, allietandolo, facendo spuntare il più dolce dei sorrisi. Una naturale comunicatività si ritrova pienamente nelle opere di Angela Policastro, dipinti che spiccano grazie alla particolare tecnica esecutiva: l'artista sceglie di dipingere direttamente sulla tela di juta grezza, ottenendo così una incisività tattile e fisica grazie al contrasto tra finezza pittorica e ruvidezza del supporto. Figure femminili eleganti, dall'aria assorta e sognante donano vita e dinamicità a dei comuni frammenti di tela, l'effetto quasi monumentale che s'ottiene esalta l'originalità di un'artista che riesce a conciliare ingegno ed espressività. Estrose, uniche e piene di brio le sculture di Luisa Magarò trasmettono un'energia vitale strepitosa: sia modellando la terracotta che scolpendo il marmo l'artista si lascia guidare da un'ispirazione fortissima, la sua incontenibile gioia di vivere. Da sempre attratta da ciò che è bello ed espressivo, l'artista pone come obiettivo primario la libertà creativa e si lascia guidare dall'ispirazione di quel preciso istante, ecco dunque che prendono vita dee, animali fantastici, entità mitico-surreali, il tutto tra magici riflessi e colori elegantemente calibrati per opere dalla potente carica energetica. Una raffinata sensibilità che s'accompagna ad una cultura della ricerca e sperimentazione porta giocoforza alla creazione di opere profonde e delicatamente complesse, questo è esattamente il caso di giuriscart: nei dipinti dell'artista si ritrova una sintesi perfetta di forma e contenuto, si vede nettamente che ogni minimo dettaglio è studiato, ricercato, approfondito e tutte le scelte cromatico/formali nascono da un equilibrio senza pari. I dipinti di giuriscart parlano a voce bassa ma chiara, raccontano la propria genesi con le suadenti parole del colore e il tono vibrante dell'originalità. L'arte di Michael Scheiner si contraddistingue per una limpida sincerità, avvicinandosi alle sue opere si possono individuare elementi chiave, più o meno riconoscibili, che sembrano provenire dal racconto d'un sogno: la componente gestuale/segnica a tratti prevale su quella cromatica e suggerisce la fondamentale importanza del tratto, elemento chiave per delineare una realtà e poterla esprimere con la dovuta energia e chiarezza. Sono dipinti in cui si scorge la vera essenza dell'artista, un animo sensibile che si specchia con totale naturalezza nelle proprie opere. Nei dipinti di Jeanette Nausner si scorge immediatamente un senso di calma raffinata e misurata che – d'improvviso e d'un tratto – s'abbandona alla frenesia: le scelte cromatiche sono certamente improntate all'equilibrio e all'eleganza, interessanti le parti in cui i colpi di pennello sembrano creare agglomerazioni quadrate e rettangolari, assimilabili al raptus frenetico i tratti decisi e il dripping, elementi che – al tempo stesso – arricchiscono e sconvolgono il ritmo compositivo. Le aree cromatiche s'incontrano in delicati abbracci e solo alcuni piccoli contrasti suggeriscono che il racconto prende lì una piega inattesa, svoltando verso un cambio tonale.
Come s'è potuto vedere, ogni opera ha una storia da raccontare, un messaggio da veicolare, un concetto da esplicitare. Grande merito dell'Artista è quello di facilitare la vis comunicativa dell'opera con un'espressività sincera e trasparente, lontana da misteri e rebus interpretativi. L'obiettivo – ambizioso ma doveroso - è sempre quello di mettere in risonanza l'animo dell'osservatore con quello del creatore.
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