Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Arte '21 - tirando le somme"
(15 - 31 dicembre 2021)
Ogni entità ciclica ha un inizio ed una fine e l'anno ovviamente rientra in questa categoria. Tirare le somme di questo 2021 risulta difficile, sono stati dodici mesi molto delicati, un continuo saliscendi tra speranza e preoccupazione, ottimismo e timore. L'Arte, per fortuna, ha altre dinamiche e segue un percorso unico che a volte rispecchia i tempi ed altre no, sempre all'insegna di una libertà che ubbidisce solo alla bellezza e all'ispirazione.
Elena Garuti comunica con l'osservatore per mezzo di un linguaggio unico, creato dal suo profondo amore per il colore e la dinamicità; l'artista propone una tecnica elaborata da lei stessa, nata da una lucida progettualità al servizio del Bello. Scene che vengono a crearsi strato dopo strato ma che si palesano solo alla fine – come per magia – rimuovendo uno alla volta tantissimi pezzi di nastro da una tela tutta nera, ecco disvelarsi il progetto iniziale, frutto di una genialità intrisa di talento. Sfaccettate e fluttuanti, figure dinamiche dalle cromie suggestive sono le protagoniste delle opere di Cadin, un artista colto che mentre dipinge si lascia ispirare dalla filosofia e dalle visioni spirituali del passato e del presente; prendendo spunto dall'attuale momento travagliato egli traspone in pittura i concetti di “Resilienza” e “Rinascita” e sceglie con sagacia la chiave simbolica. I piccoli elementi reiterati, il dinamismo meccanico ed i colori freddi invitano a porsi quesiti essenziali. Sceglie il linguaggio complesso del simbolo anche Mario Menardi, un artista che presenta delle scene in cui l'elemento metamorfico e trasformativo è palese e dove il motivo delle strisce si racconta in tutta la sua raffinata giocosità; anche i temi dell'irriconoscibilità e della spersonalizzazione sono immediatamente riscontrabili, infatti le figure femminili si presentano praticamente senza volto e le azioni sembrano quasi congelate in un equilibrio sottile tra il detto e il non detto e tra il promesso e il compiuto. Eleganti e raffinate nella loro sintesi cromatica le opere di Armando Tordoni, dipinti dove il colore pare quasi esplodere all'improvviso da delicate e suadenti atmosfere in bianco/nero; la magia del paesaggio incontra la sensualità naturale e genuina di giovani donne che con la loro presenza sembrano portare gioia e spensieratezza in ambienti oscuri e privi di brio. L'artista si destreggia sapientemente tra ritratto e paesaggio e dimostra una vena creativa sicura e sempre carica di nuovi input. Volti di grande bellezza colti da molto vicino e con cromie che ricordano l'elaborazione digitale, il tutto però eseguito rigorosamente grazie al classico binomio olio-pennello, ecco lo stile di Giuseppe Coppola; l'artista prende ispirazione dal dettaglio fotografico e sembra zoomare per cogliere il comporsi delle aree cromatiche: allontanandosi si coglie perfettamente particolare ed insieme e si riesce ad instaurare un dialogo con l'opera che può esser letta anche in chiave simbolica. Nelle vedute di Eleonora Cavaliere l'elemento atmosferico sembra accogliere ed abbracciare dolcemente i simboli d'una vita che scorre serena e genuina in un ambiente incontaminato: le barche ormeggiate ammirano l'immensità di mare e terra e sembrano attendere i pescatori, i treni parton lenti, sbuffando, per raggiungere le loro mete e gli alberi – maestosi – sembrano allungarsi per accarezzare il cielo. Le dense spatolate a olio donano corpo e massa ai dipinti, i quali risplendono d'energia. Nelle opere di Nereo Crosara si intravede una forza a tratti incontenibile che però convive con una delicata dolcezza in un equilibrio perfetto: la scelta del linguaggio astratto è funzionale alla più libera espressività dei sentimenti, compierla con la figurazione sarebbe impossibile: le cromie vibranti e contrastanti si avvicinano o si scontrano, unite o divise da piccoli solchi, le pennellate o sono vigorose e pastose oppure delicate e misurate. Lo specchio di riflessioni e sensazioni contrastanti che si tramuta in pittura con naturalezza.
Portare qui opere dalle differenti caratteristiche stilistiche, tecniche e soggettuali ha come obiettivo primario quello di instaurare un costruttivo dialogo tra esse, azione che sarà senz'altro in grado di suscitare emozioni nell'osservatore attento (che poi – si spera – saran foriere di ulteriori riflessioni). La varietà inoltre è anche paragonabile a ciò che accade in un anno, ecco dunque il miglior modo per concludere il 2021, rigorosamente in Bellezza!
(15 - 31 dicembre 2021)
Ogni entità ciclica ha un inizio ed una fine e l'anno ovviamente rientra in questa categoria. Tirare le somme di questo 2021 risulta difficile, sono stati dodici mesi molto delicati, un continuo saliscendi tra speranza e preoccupazione, ottimismo e timore. L'Arte, per fortuna, ha altre dinamiche e segue un percorso unico che a volte rispecchia i tempi ed altre no, sempre all'insegna di una libertà che ubbidisce solo alla bellezza e all'ispirazione.
Elena Garuti comunica con l'osservatore per mezzo di un linguaggio unico, creato dal suo profondo amore per il colore e la dinamicità; l'artista propone una tecnica elaborata da lei stessa, nata da una lucida progettualità al servizio del Bello. Scene che vengono a crearsi strato dopo strato ma che si palesano solo alla fine – come per magia – rimuovendo uno alla volta tantissimi pezzi di nastro da una tela tutta nera, ecco disvelarsi il progetto iniziale, frutto di una genialità intrisa di talento. Sfaccettate e fluttuanti, figure dinamiche dalle cromie suggestive sono le protagoniste delle opere di Cadin, un artista colto che mentre dipinge si lascia ispirare dalla filosofia e dalle visioni spirituali del passato e del presente; prendendo spunto dall'attuale momento travagliato egli traspone in pittura i concetti di “Resilienza” e “Rinascita” e sceglie con sagacia la chiave simbolica. I piccoli elementi reiterati, il dinamismo meccanico ed i colori freddi invitano a porsi quesiti essenziali. Sceglie il linguaggio complesso del simbolo anche Mario Menardi, un artista che presenta delle scene in cui l'elemento metamorfico e trasformativo è palese e dove il motivo delle strisce si racconta in tutta la sua raffinata giocosità; anche i temi dell'irriconoscibilità e della spersonalizzazione sono immediatamente riscontrabili, infatti le figure femminili si presentano praticamente senza volto e le azioni sembrano quasi congelate in un equilibrio sottile tra il detto e il non detto e tra il promesso e il compiuto. Eleganti e raffinate nella loro sintesi cromatica le opere di Armando Tordoni, dipinti dove il colore pare quasi esplodere all'improvviso da delicate e suadenti atmosfere in bianco/nero; la magia del paesaggio incontra la sensualità naturale e genuina di giovani donne che con la loro presenza sembrano portare gioia e spensieratezza in ambienti oscuri e privi di brio. L'artista si destreggia sapientemente tra ritratto e paesaggio e dimostra una vena creativa sicura e sempre carica di nuovi input. Volti di grande bellezza colti da molto vicino e con cromie che ricordano l'elaborazione digitale, il tutto però eseguito rigorosamente grazie al classico binomio olio-pennello, ecco lo stile di Giuseppe Coppola; l'artista prende ispirazione dal dettaglio fotografico e sembra zoomare per cogliere il comporsi delle aree cromatiche: allontanandosi si coglie perfettamente particolare ed insieme e si riesce ad instaurare un dialogo con l'opera che può esser letta anche in chiave simbolica. Nelle vedute di Eleonora Cavaliere l'elemento atmosferico sembra accogliere ed abbracciare dolcemente i simboli d'una vita che scorre serena e genuina in un ambiente incontaminato: le barche ormeggiate ammirano l'immensità di mare e terra e sembrano attendere i pescatori, i treni parton lenti, sbuffando, per raggiungere le loro mete e gli alberi – maestosi – sembrano allungarsi per accarezzare il cielo. Le dense spatolate a olio donano corpo e massa ai dipinti, i quali risplendono d'energia. Nelle opere di Nereo Crosara si intravede una forza a tratti incontenibile che però convive con una delicata dolcezza in un equilibrio perfetto: la scelta del linguaggio astratto è funzionale alla più libera espressività dei sentimenti, compierla con la figurazione sarebbe impossibile: le cromie vibranti e contrastanti si avvicinano o si scontrano, unite o divise da piccoli solchi, le pennellate o sono vigorose e pastose oppure delicate e misurate. Lo specchio di riflessioni e sensazioni contrastanti che si tramuta in pittura con naturalezza.
Portare qui opere dalle differenti caratteristiche stilistiche, tecniche e soggettuali ha come obiettivo primario quello di instaurare un costruttivo dialogo tra esse, azione che sarà senz'altro in grado di suscitare emozioni nell'osservatore attento (che poi – si spera – saran foriere di ulteriori riflessioni). La varietà inoltre è anche paragonabile a ciò che accade in un anno, ecco dunque il miglior modo per concludere il 2021, rigorosamente in Bellezza!
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