Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Mutar la vita in Arte"
(20 settembre - 3 ottobre 2024)
Come si può trasformare una vita in una rappresentazione artistica? Vi possono essere diverse risposte a questo quesito ma – in questo caso – si seleziona la seguente: attraverso la ritrattistica. È chiaro, non è possibile rappresentare un'esistenza nella sua piena totalità ma, l'abile artista sa come sublimare su tela (o altro supporto) i tratti salienti del soggetto. Sia a livello fisico che caratteriale e – perché no – anche morale.
I ritratti di Danila Fulgenzio sono intrisi di bellezza, i volti delle ragazze che l'artista effigia sono tutti connotati da un fascino particolare; la sensazione è quella di trovarsi dinnanzi a dee di un pantheon contemporaneo, ognuna caratterizzata da qualcosa di unico e speciale. Primi o primissimi piani di giovani donne da tutto il mondo, ritratte con una estrema delicatezza ed infinita sensibilità, chiaro riflesso del talento di un'artista che da sempre aspira alla rappresentazione su tela della vera essenza di chi si mostra, senza filtri, senza camuffamenti, senza inganni. Raffinate, eleganti, enigmatiche, questo trittico d'aggettivi definisce bene le opere di Giuliana Marchi: al centro della rappresentazione c'è un volto, un busto, un essere umano, fulcro compositivo e metro di paragone emozionale, attorno ecco comparire gli elementi geometrici e cromatici in grado di creare e costruire la spazialità arricchendo e completando la composizione. Volgendo lo sguardo alle figure ritratte ci si può porre in risonanza, ci si immedesima e si arriva a provare profonda emozione, pervasi dalla curiosità di scoprire inaspettati retroscena. La comunicazione e l'interazione tra uomo ed animale, un amore reciproco e profondo che Renée Kalfsterman vive ogni giorno e presenta nelle sue opere: l'artista ritrae infatti un volto – frontale o di profilo – che si sovrappone fondendosi idealmente con l'animale da esso amato, dando vita a una visione plurale e sfaccettata, una metamorfosi magica e significativa. La volontà è quella di far comprendere quanto l'uomo è vicino all'animale e quanto uno può legarsi indissolubilmente all'altro, un legame fondamentale e preziosissimo simboleggiato dal sacro e onnipresente oro. Gli splendidi volti ritratti da Tiziana Zini sembrano rimanere sospesi in un tempo indefinito, suggerendo un'imminente azione che sta per avvenire: uno sguardo, un dettaglio, un riflesso, se notati con la giusta sensibilità e accortezza essi possono raccontare una storia sempre nuova, mai uguale a sé stessa. Nelle opere dell'artista si nota una pulita eleganza che si abbina a scelte cromatiche equilibrate, caratteristiche in grado di attrarre chi osserva arrivando ad instaurare un silente dialogo figlio della curiosità, cercando di decifrare uno specifico sguardo per catturarne l'essenza. Lucio Tomasin è un cantore della Bellezza (con la “b” maiuscola) riuscendo a rappresentare sia quella prorompente della sex symbol che quella unica e speciale della ragazza della porta accanto: l'artista è estremamente accurato optando per una pittura iperrealista in grado di indagare anche il minutissimo dettaglio, l'impressione è quella del soggetto che idealmente sfonda la bidimensionalità della tela per materializzarsi magicamente in carne ed ossa. La meticolosa perfezione di ogni pennellata è anche funzionale ad un'impeccabile e sincera resa emozionale. Anche Tiziana Mazzucato opta per una pittura iperrealista ed emozionale dimostrando un'abilità impressionante: la nitidezza della resa di ciascun volto lascia trasparire la tumidità delle labbra, lo scintillio delle iridi, la lucidità delle epidermidi, la sua è una pittura ad olio che può addirittura esser scambiata per pastello morbido, segno inequivocabile della padronanza tecnica dell'artista. Ogni volto è estremamente espressivo e volge lo sguardo direttamente a chi osserva quasi a volersi presentare o raccontare una storia, dimostrando la vera vena interattiva della ritrattistica.
Può dunque un ritratto mutar la vita in Arte? Visitare questa mostra permetterà di dare, con naturalezza, una risposta a questa complessa domanda. O forse no? All'attento visitator l'ardua sentenza...
(20 settembre - 3 ottobre 2024)
Come si può trasformare una vita in una rappresentazione artistica? Vi possono essere diverse risposte a questo quesito ma – in questo caso – si seleziona la seguente: attraverso la ritrattistica. È chiaro, non è possibile rappresentare un'esistenza nella sua piena totalità ma, l'abile artista sa come sublimare su tela (o altro supporto) i tratti salienti del soggetto. Sia a livello fisico che caratteriale e – perché no – anche morale.
I ritratti di Danila Fulgenzio sono intrisi di bellezza, i volti delle ragazze che l'artista effigia sono tutti connotati da un fascino particolare; la sensazione è quella di trovarsi dinnanzi a dee di un pantheon contemporaneo, ognuna caratterizzata da qualcosa di unico e speciale. Primi o primissimi piani di giovani donne da tutto il mondo, ritratte con una estrema delicatezza ed infinita sensibilità, chiaro riflesso del talento di un'artista che da sempre aspira alla rappresentazione su tela della vera essenza di chi si mostra, senza filtri, senza camuffamenti, senza inganni. Raffinate, eleganti, enigmatiche, questo trittico d'aggettivi definisce bene le opere di Giuliana Marchi: al centro della rappresentazione c'è un volto, un busto, un essere umano, fulcro compositivo e metro di paragone emozionale, attorno ecco comparire gli elementi geometrici e cromatici in grado di creare e costruire la spazialità arricchendo e completando la composizione. Volgendo lo sguardo alle figure ritratte ci si può porre in risonanza, ci si immedesima e si arriva a provare profonda emozione, pervasi dalla curiosità di scoprire inaspettati retroscena. La comunicazione e l'interazione tra uomo ed animale, un amore reciproco e profondo che Renée Kalfsterman vive ogni giorno e presenta nelle sue opere: l'artista ritrae infatti un volto – frontale o di profilo – che si sovrappone fondendosi idealmente con l'animale da esso amato, dando vita a una visione plurale e sfaccettata, una metamorfosi magica e significativa. La volontà è quella di far comprendere quanto l'uomo è vicino all'animale e quanto uno può legarsi indissolubilmente all'altro, un legame fondamentale e preziosissimo simboleggiato dal sacro e onnipresente oro. Gli splendidi volti ritratti da Tiziana Zini sembrano rimanere sospesi in un tempo indefinito, suggerendo un'imminente azione che sta per avvenire: uno sguardo, un dettaglio, un riflesso, se notati con la giusta sensibilità e accortezza essi possono raccontare una storia sempre nuova, mai uguale a sé stessa. Nelle opere dell'artista si nota una pulita eleganza che si abbina a scelte cromatiche equilibrate, caratteristiche in grado di attrarre chi osserva arrivando ad instaurare un silente dialogo figlio della curiosità, cercando di decifrare uno specifico sguardo per catturarne l'essenza. Lucio Tomasin è un cantore della Bellezza (con la “b” maiuscola) riuscendo a rappresentare sia quella prorompente della sex symbol che quella unica e speciale della ragazza della porta accanto: l'artista è estremamente accurato optando per una pittura iperrealista in grado di indagare anche il minutissimo dettaglio, l'impressione è quella del soggetto che idealmente sfonda la bidimensionalità della tela per materializzarsi magicamente in carne ed ossa. La meticolosa perfezione di ogni pennellata è anche funzionale ad un'impeccabile e sincera resa emozionale. Anche Tiziana Mazzucato opta per una pittura iperrealista ed emozionale dimostrando un'abilità impressionante: la nitidezza della resa di ciascun volto lascia trasparire la tumidità delle labbra, lo scintillio delle iridi, la lucidità delle epidermidi, la sua è una pittura ad olio che può addirittura esser scambiata per pastello morbido, segno inequivocabile della padronanza tecnica dell'artista. Ogni volto è estremamente espressivo e volge lo sguardo direttamente a chi osserva quasi a volersi presentare o raccontare una storia, dimostrando la vera vena interattiva della ritrattistica.
Può dunque un ritratto mutar la vita in Arte? Visitare questa mostra permetterà di dare, con naturalezza, una risposta a questa complessa domanda. O forse no? All'attento visitator l'ardua sentenza...
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