Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Paesaggio, Natura e altre meraviglie"
(26 aprile - 15 maggio 2025)
Veicolare e trasmettere in forme artistiche le emozioni derivanti dalla vista di una panorama spettacolare oppure da uno scorcio naturale di rara bellezza, si configura come un autentico atto d’amore, un gesto empatico di condivisione spirituale dalla valenza sinestetica e polisensoriale. Ecco dunque opere d’arte che hanno il potere di far vibrare le corde del cuore, trasportando idealmente e spiritualmente chi osserva al centro della scena.
Le opere di Manuela Mordhorst sono degli autentici viaggi emozionali dove i colori e le sfumature si tramutano in materia viva, animata da un’energia potente ma – al tempo stesso – misurata ed elegante: stregata dal fascino di Madeira l’artista assimila tutte le nuances dell’oceano sovrapponendole in un ensamble ultra vitale, riuscendo a catturare l’affascinante quintessenza del vicino Atlantico. La sua pittura sfonda il limite superficiale e – tra solchi, crettature e cromie pure – sembra vibrare e lievitare, suggerendo anche una dimensione terreste e celeste. Gisela Adis si approccia alla natura con un atteggiamento gioioso e garbato, le bellezze – differenti ma impareggiabili - dei prati in fiore o delle onde che si frangono sugli scogli sono rese per mezzo di pennellate rapide, decise e precise utilizzando gamme cromatiche mai troppo squillanti; ci si trova dinnanzi ad una pittura misurata e intrisa di dolcezza dove non c’è posto per il violento contrasto. I lussureggianti verdi prati accolgono i fiori come una base d’oro supporta ed esalta le pietre preziose, in questa metafora c’è tutta la raffinatezza della pittura di Adis. Nelle opere di Matthias Haerting la componente emozionale del colore gioca un ruolo fondamentale: sin dal primo sguardo si rimane colpiti dalla luminosità delle tinte scelte, si percepiscono nettamente le vibrazioni positive che l’artista vuole trasmettere pennellata dopo pennellata, riflesso inconfondibile di una sfrenata passione per la vita. Paesaggi lacustri o montuosi, un semplice vaso di fiori, alcuni animali al pascolo, tutti soggetti resi con un tocco energico ed una luce sfavillante, alternando la perfetta resa del dettaglio con l’atmosfera sfumata. Osservando le opere di Massimo Zecchin è impossibile non notare quanto l’artista ami i soggetti che effigia: sia nelle vedute urbane che in quelle campestri, montuose o marine tutto è reso con una perfezione formale incredibile, dalle sfumature cromatico/rocciose di una falesia alle tonalità verdi cangianti di prati e foglie d’albero, dal gioco di luce/ombra del riflesso solare alle gamme degli azzurri di cieli e mari. Virtuoso delle matite colorate, Zecchin sceglie una rappresentazione vicina all’iperrealismo, congegnale col suo modus operandi meticoloso ed accurato. Anche Giacinto De Renzi è un attento osservatore del dato reale, fedele al concetto introduttivo di rappresentazione pittorica in grado di raccontare un’emozione vissuta: l’artista immortala (sia a olio che a china) le visioni che più l’hanno colpito durante un viaggio e lo fa con curatissima precisione e certosina pazienza, nulla è trascurato e tutto rivive con le medesime vibrazioni cromatiche del primo sguardo. Anche un singolo fiore o una farfalla intenta a suggere il nettare vengono resi in tutta la loro inconsapevole monumentalità, con cromie brillanti e tratto sapiente. Renato D’Italia interpreta l’acquerello con autentica poesia, intingendo il pennello non nelle canoniche acqua e colore bensì nella passione e concentrazione: la prima è il motore che lo muove, una fiamma che arde da sempre, la seconda gli è essenziale per il giusto equilibrio luministico/cromatico e la perfetta resa del dato reale. La veduta campestre dipinta in situ mantiene la limpida freschezza di un’istantanea emozionale, dimostrando talento e gran perizia tecnica nelle sfumature dei verdi e marroni, nella splendida fattura dei cieli tersi e degli specchi d’acqua.
Paesaggio, Natura e altre meraviglie, un titolo che parla chiaro. Come chiaro parlano le spettacolari opere dei/delle sei Artisti/e in esposizione, simboli perfetti della felicissima unione tra sensibilità, emozione e culto della Bellezza. Un ideale (ed imperdibile) viaggio tra gli splendori di questo mondo, in grado di alimentare la meraviglia ad ogni passo.
(26 aprile - 15 maggio 2025)
Veicolare e trasmettere in forme artistiche le emozioni derivanti dalla vista di una panorama spettacolare oppure da uno scorcio naturale di rara bellezza, si configura come un autentico atto d’amore, un gesto empatico di condivisione spirituale dalla valenza sinestetica e polisensoriale. Ecco dunque opere d’arte che hanno il potere di far vibrare le corde del cuore, trasportando idealmente e spiritualmente chi osserva al centro della scena.
Le opere di Manuela Mordhorst sono degli autentici viaggi emozionali dove i colori e le sfumature si tramutano in materia viva, animata da un’energia potente ma – al tempo stesso – misurata ed elegante: stregata dal fascino di Madeira l’artista assimila tutte le nuances dell’oceano sovrapponendole in un ensamble ultra vitale, riuscendo a catturare l’affascinante quintessenza del vicino Atlantico. La sua pittura sfonda il limite superficiale e – tra solchi, crettature e cromie pure – sembra vibrare e lievitare, suggerendo anche una dimensione terreste e celeste. Gisela Adis si approccia alla natura con un atteggiamento gioioso e garbato, le bellezze – differenti ma impareggiabili - dei prati in fiore o delle onde che si frangono sugli scogli sono rese per mezzo di pennellate rapide, decise e precise utilizzando gamme cromatiche mai troppo squillanti; ci si trova dinnanzi ad una pittura misurata e intrisa di dolcezza dove non c’è posto per il violento contrasto. I lussureggianti verdi prati accolgono i fiori come una base d’oro supporta ed esalta le pietre preziose, in questa metafora c’è tutta la raffinatezza della pittura di Adis. Nelle opere di Matthias Haerting la componente emozionale del colore gioca un ruolo fondamentale: sin dal primo sguardo si rimane colpiti dalla luminosità delle tinte scelte, si percepiscono nettamente le vibrazioni positive che l’artista vuole trasmettere pennellata dopo pennellata, riflesso inconfondibile di una sfrenata passione per la vita. Paesaggi lacustri o montuosi, un semplice vaso di fiori, alcuni animali al pascolo, tutti soggetti resi con un tocco energico ed una luce sfavillante, alternando la perfetta resa del dettaglio con l’atmosfera sfumata. Osservando le opere di Massimo Zecchin è impossibile non notare quanto l’artista ami i soggetti che effigia: sia nelle vedute urbane che in quelle campestri, montuose o marine tutto è reso con una perfezione formale incredibile, dalle sfumature cromatico/rocciose di una falesia alle tonalità verdi cangianti di prati e foglie d’albero, dal gioco di luce/ombra del riflesso solare alle gamme degli azzurri di cieli e mari. Virtuoso delle matite colorate, Zecchin sceglie una rappresentazione vicina all’iperrealismo, congegnale col suo modus operandi meticoloso ed accurato. Anche Giacinto De Renzi è un attento osservatore del dato reale, fedele al concetto introduttivo di rappresentazione pittorica in grado di raccontare un’emozione vissuta: l’artista immortala (sia a olio che a china) le visioni che più l’hanno colpito durante un viaggio e lo fa con curatissima precisione e certosina pazienza, nulla è trascurato e tutto rivive con le medesime vibrazioni cromatiche del primo sguardo. Anche un singolo fiore o una farfalla intenta a suggere il nettare vengono resi in tutta la loro inconsapevole monumentalità, con cromie brillanti e tratto sapiente. Renato D’Italia interpreta l’acquerello con autentica poesia, intingendo il pennello non nelle canoniche acqua e colore bensì nella passione e concentrazione: la prima è il motore che lo muove, una fiamma che arde da sempre, la seconda gli è essenziale per il giusto equilibrio luministico/cromatico e la perfetta resa del dato reale. La veduta campestre dipinta in situ mantiene la limpida freschezza di un’istantanea emozionale, dimostrando talento e gran perizia tecnica nelle sfumature dei verdi e marroni, nella splendida fattura dei cieli tersi e degli specchi d’acqua.
Paesaggio, Natura e altre meraviglie, un titolo che parla chiaro. Come chiaro parlano le spettacolari opere dei/delle sei Artisti/e in esposizione, simboli perfetti della felicissima unione tra sensibilità, emozione e culto della Bellezza. Un ideale (ed imperdibile) viaggio tra gli splendori di questo mondo, in grado di alimentare la meraviglia ad ogni passo.
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