Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"Astrazioni dialoganti"
(14 marzo - 3 aprile 2025)
Dialogare assieme e costruttivamente è una delle azioni più meritorie ed auspicabili. Ciò può essere compiuto dagli esseri umani (ma spesso colpevolmente se ne dimenticano) ma anche dalle opere d'arte. Ebbene sì, i manufatti artistici comunicano e si confrontano continuamente, lo fanno senza utilizzare parole o scritture, ciò che esprimono fluisce con naturalezza instaurando dialoghi basati sul colore, la forma, la materia, le linee, il vuoto e molto, molto altro. In questa rassegna si è voluta riunire una ideale “tavola rotonda” in cui a discutere sono alcune differenti concezioni stilistiche dell'astrazione e dell'informale.
Le opere di Monica Galetti esprimono energia e positività, lo fanno per mezzo del colore e della materia: la sua è una pittura informale con un tocco decisivo di gestuale, le cromie sono vivide, calde, s'agglomerano in un crescendo di sfumature che richiama direttamente emozioni piacevoli d'intenso benessere. Dominano le tinte calde - arancio e viola su tutti - e si riscontra un bel gioco di equilibri tra il grumo pastoso e la sfuggente colatura; l'artista dimostra di saper modulare alla perfezione i toni per regalare a chi osserva opere intense intrise di sincerità. Viaggi emozionali che raccontano il vissuto ma anche sogni e desideri dell'artista, così si possono leggere le opere di Eliana Dell'Olivo: colori preziosi ed eleganti vengono sapientemente accostati sulla tela e distribuiti per mezzo di pennellate circolari, stampigliature dorate fanno capolino tra una velatura e l'altra, sembra quasi Eliana utilizzi la pittura come una magica tessitura. Centinaia di piccoli vortici sembrano ruotare all'unisono evocando sorrisi, ricordi di un viaggio, la bellezza di un arazzo, lo sfavillio del mare al tramonto. Luisa Fontalba presenta al pubblico una pittura elegantissima ed eterea, forme che evocano masse quasi prive di peso sembrano collegarsi al tema cosmico e atmosferico; si riscontrano delle affinità con una delle maniere del grande Mirò, circostanza plausibile visti i natali spagnoli dell'artista. Ma c'è molto di più, quelli di Fontalba sono dipinti dove la maestria nell'accostamento cromatico e nell'equilibrio tra tratto e macchia raggiunge livelli altissimi, somma dimostrazione di un talento creativo poliedrico dall'inesauribile vena sperimentatrice. La Natura è una delle fonti ispirative principali per Claudia Raza, un'artista dal grande talento che parte dalla veduta paesaggistica per poi focalizzarsi sul dettaglio in primo piano: il tratto e la pennellata seguono l'onda emozionale del ricordo, le cromie sono intrise di luce e temperate dall'ombra, in ogni singolo elemento si riscontra sia il reale che l'immaginario, sia il formale che l'informale. Lo stile di Raza è proprio un ponte tra figura e astrazione, può essere letto ed interpretato in assoluta libertà e senza alcuna limitazione da ciascun osservatore. Le opere di Matteo Pizzilli sono il meraviglioso frutto della combinazione di curiosità, ricerca ed intuizione: lavorando nell'anodizzazione dell'alluminio ha deciso di provare per la prima volta soluzioni cromatiche mai sperimentate e – grazie all'utilizzo di reagenti e fissativi – è riuscito a catturare sulla lastra immagini di rara bellezza che raccontano un viaggio di scoperta appena iniziato. Orizzonti minimalisti alla Rothko, esplosioni cromatiche sorprendenti, galassie che sembrano riprese dall'Hubble, queste sono solo alcune delle magiche suggestioni dell'artista. Anche Petra Heggen regala al pubblico qualcosa di totalmente originale, si tratta di dipinti dalle superfici materiche vive e vibranti, opere pienamente informali frutto di un processo tecnico chiamato “pittura processuale intuitiva”: l'artista si lascia andare alla sperimentazione utilizzando sulla tela materiali tradizionali e inconsueti che reagiscono chimicamente e fisicamente gli uni con gli altri dando vita a qualcosa di unico, irripetibile e imprevedibile. Pigmenti e inchiostri regalano tono e colore a trasparenze stratificate, autentici universi pulsanti di vita. Le opere di Daniela Caraman colpiscono immediatamente per l'incisività della resa e per la raffinata eleganza con cui l'artista pone in equilibrio i pieni con i vuoti: la sua è una pittura informale materica in cui la pastosità del colore si contrappone alla pennellata piana dello sfondo o al tratto gestuale che delimita le singole parti della composizione. L'artista dimostra un'assoluta maestria nelle soluzioni cromatiche dando vita ad uno stile immediatamente riconoscibile e totalmente personale, giocando alle volte con eventuali suggestioni figurative.
Spunti, creatività, emozioni e – ovviamente – dialogo. Sette stili molto diversi gli uni dagli altri si sono posti a confronto in un crescendo emozionale inarrestabile. Hanno sorpreso, incuriosito, stupito e ispirato ma, soprattutto, hanno arricchito lo spirito di chi ha avuto l'onore di assistere a queste magiche (seppur silenti) “Astrazioni dialoganti”.
(14 marzo - 3 aprile 2025)
Dialogare assieme e costruttivamente è una delle azioni più meritorie ed auspicabili. Ciò può essere compiuto dagli esseri umani (ma spesso colpevolmente se ne dimenticano) ma anche dalle opere d'arte. Ebbene sì, i manufatti artistici comunicano e si confrontano continuamente, lo fanno senza utilizzare parole o scritture, ciò che esprimono fluisce con naturalezza instaurando dialoghi basati sul colore, la forma, la materia, le linee, il vuoto e molto, molto altro. In questa rassegna si è voluta riunire una ideale “tavola rotonda” in cui a discutere sono alcune differenti concezioni stilistiche dell'astrazione e dell'informale.
Le opere di Monica Galetti esprimono energia e positività, lo fanno per mezzo del colore e della materia: la sua è una pittura informale con un tocco decisivo di gestuale, le cromie sono vivide, calde, s'agglomerano in un crescendo di sfumature che richiama direttamente emozioni piacevoli d'intenso benessere. Dominano le tinte calde - arancio e viola su tutti - e si riscontra un bel gioco di equilibri tra il grumo pastoso e la sfuggente colatura; l'artista dimostra di saper modulare alla perfezione i toni per regalare a chi osserva opere intense intrise di sincerità. Viaggi emozionali che raccontano il vissuto ma anche sogni e desideri dell'artista, così si possono leggere le opere di Eliana Dell'Olivo: colori preziosi ed eleganti vengono sapientemente accostati sulla tela e distribuiti per mezzo di pennellate circolari, stampigliature dorate fanno capolino tra una velatura e l'altra, sembra quasi Eliana utilizzi la pittura come una magica tessitura. Centinaia di piccoli vortici sembrano ruotare all'unisono evocando sorrisi, ricordi di un viaggio, la bellezza di un arazzo, lo sfavillio del mare al tramonto. Luisa Fontalba presenta al pubblico una pittura elegantissima ed eterea, forme che evocano masse quasi prive di peso sembrano collegarsi al tema cosmico e atmosferico; si riscontrano delle affinità con una delle maniere del grande Mirò, circostanza plausibile visti i natali spagnoli dell'artista. Ma c'è molto di più, quelli di Fontalba sono dipinti dove la maestria nell'accostamento cromatico e nell'equilibrio tra tratto e macchia raggiunge livelli altissimi, somma dimostrazione di un talento creativo poliedrico dall'inesauribile vena sperimentatrice. La Natura è una delle fonti ispirative principali per Claudia Raza, un'artista dal grande talento che parte dalla veduta paesaggistica per poi focalizzarsi sul dettaglio in primo piano: il tratto e la pennellata seguono l'onda emozionale del ricordo, le cromie sono intrise di luce e temperate dall'ombra, in ogni singolo elemento si riscontra sia il reale che l'immaginario, sia il formale che l'informale. Lo stile di Raza è proprio un ponte tra figura e astrazione, può essere letto ed interpretato in assoluta libertà e senza alcuna limitazione da ciascun osservatore. Le opere di Matteo Pizzilli sono il meraviglioso frutto della combinazione di curiosità, ricerca ed intuizione: lavorando nell'anodizzazione dell'alluminio ha deciso di provare per la prima volta soluzioni cromatiche mai sperimentate e – grazie all'utilizzo di reagenti e fissativi – è riuscito a catturare sulla lastra immagini di rara bellezza che raccontano un viaggio di scoperta appena iniziato. Orizzonti minimalisti alla Rothko, esplosioni cromatiche sorprendenti, galassie che sembrano riprese dall'Hubble, queste sono solo alcune delle magiche suggestioni dell'artista. Anche Petra Heggen regala al pubblico qualcosa di totalmente originale, si tratta di dipinti dalle superfici materiche vive e vibranti, opere pienamente informali frutto di un processo tecnico chiamato “pittura processuale intuitiva”: l'artista si lascia andare alla sperimentazione utilizzando sulla tela materiali tradizionali e inconsueti che reagiscono chimicamente e fisicamente gli uni con gli altri dando vita a qualcosa di unico, irripetibile e imprevedibile. Pigmenti e inchiostri regalano tono e colore a trasparenze stratificate, autentici universi pulsanti di vita. Le opere di Daniela Caraman colpiscono immediatamente per l'incisività della resa e per la raffinata eleganza con cui l'artista pone in equilibrio i pieni con i vuoti: la sua è una pittura informale materica in cui la pastosità del colore si contrappone alla pennellata piana dello sfondo o al tratto gestuale che delimita le singole parti della composizione. L'artista dimostra un'assoluta maestria nelle soluzioni cromatiche dando vita ad uno stile immediatamente riconoscibile e totalmente personale, giocando alle volte con eventuali suggestioni figurative.
Spunti, creatività, emozioni e – ovviamente – dialogo. Sette stili molto diversi gli uni dagli altri si sono posti a confronto in un crescendo emozionale inarrestabile. Hanno sorpreso, incuriosito, stupito e ispirato ma, soprattutto, hanno arricchito lo spirito di chi ha avuto l'onore di assistere a queste magiche (seppur silenti) “Astrazioni dialoganti”.
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