Critica... mente
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
Rubrica a cura del critico e gallerista Luca Franzil
"IN - formalità"
(31 ottobre - 20 novembre 2025)
Quando si pensa alla pittura informale solitamente la si associa a grandi interpreti attivi soprattutto negli anni '50 e '60 del '900. Che si tratti dunque di uno stilema artistico ormai in disuso e figlio del passato? La risposta per taluni è “sì” ma per chi è addentro alle cose e sa davvero di cosa si parli questa sarà un convinto “no!”. L'Informale è infatti più vivo che mai, la sua evoluzione non s'è mai arrestata e le ricerche delle otto personalità artistiche qui in esposizione ne sono la piena e convincente dimostrazione.
Quello di Mića Bjelica è un informale gestuale energico e volitivo dove la componente coloristica gioca un ruolo di primo piano: a seconda del momento e dell'ispirazione, l'artista utilizza in prevalenza toni differenti della stessa cromia e con essi crea gli spazi e modula la narrazione pittorica. Maestro della spatola, la utilizza con gesti ampi e decisi, trasmettendo allo strumento tutta la forza della sua ispirazione, un'energia che si può immaginare e leggere grazie allo spiccato potere evocativo degli elementi che vengono alla luce al termine dell'impeto creativo. Le soluzioni cromatico-formali proposte da Claudio Cori sono connotate da un avvolgente calore che rende le opere del pittore qualcosa di assolutamente unico: gamme di rossi, aranci e gialli formano aree energetiche che ben s'accostano per contrasto alla campitura fredda mentre – come per magia – sembrano materializzarsi sulla scena inserti a collage cartacei o polimaterici, espediente geniale che dona all'insieme la patente di originalità. Si intuisce al primo sguardo che ci si trova al cospetto di un artista geniale, pronto a sorprendere con naturalezza. La ricerca di Rosanna Tomasi verte sull'ideazione e genesi di nuove entità cromatico-spaziali, un processo che ha visto la sua maturazione nel tempo andando di pari passo con la sperimentazione tecnica sull'essenza dei colori: l'artista crea infatti un abile mix di acrilico, vernice e bitume, ideale per donare unicità e profondità alle sue opere. Si scoprono così nuove identità che nascono da un gioco sublime di equilibri, dove il contrasto quasi s'annulla e la forma sembra emergere dallo sfondo neutro con un'energia modulata e crescente. I dipinti di Alessandro Bozzolan sono tutti materia ed azione, un mix potente di cromie avvolgenti dotate di una considerevole plasticità che sembrano stratificarsi alla ricerca di una piena tridimensionalità: sapienti gli accostamenti, misurato il gesto, nei piccoli formati dell'artista c'è tutta l'essenza dell'Informale vero, quello genuino che nasce da una collaborazione perfetta tra cuore e mente con una spiccata vena comunicativa. La tavolozza di Bozzolan è ampia e non si limita a prevalenze calde o fredde, riflesso dell'esteso orizzonte culturale dell'artista. La pittura di Stefano Catalini spicca per sintesi espressiva ed essenzialità, si tratta di un materico ottenuto dalla magistrale interpolazione di tecniche miste, uno stile che rimane impresso per genialità e purezza. Pare quasi di trovarsi al cospetto di veli che cadono, teli che disvelano una realtà più semplice di quanto si creda: una superficie dalla cromia calda e uniforme – quella sottostante - che contrasta con le corrugazioni di ciò che la sovrasta, ma anche cuciture e forme semplici, elementi che richiamano simboli in un gioco sottile di detto e taciuto. Arianna Lorenzin è un'artista sperimentatrice che vive con intensa ed assoluta serietà il processo di ricerca di sempre nuove soluzioni espressive; esperta nella pittura ad acrilico, adopera a seconda dei casi pennelli, spatole, spugne e il dripping andando a modellare effetti di superficie meravigliosi e sorprendenti. La produzione dell'artista comprende soggetti come galassie, cieli stellati, curve intersecanti che sembrano in tre dimensioni, forme nella continuità dello spazio, tutti rappresentati con un informale raffinato dal tratto estremamente pulito. Chiara Cippone incarna alla perfezione la figura dell'artista poliedrica, infatti a livello stilistico porta avanti – parallelamente - una pittura figurativa intrisa di spiritualità ma anche un informale gestuale materico, un realismo onirico e un astratto che spicca per sintesi espressiva; anche parlando di tecniche l'artista spazia dal pennello alle spatole, dal pennarello all'aerografo, sempre assecondando l'ispirazione del momento e seguendo con naturalezza i suggerimenti del suo cuore. Pittrice giovane e determinata, la sua spinta creativa spicca per vivacità. Non è facile sintetizzare in poche parole l'operato artistico di Gianluca Giuseppe Seregni, ci si trova infatti al cospetto di un autore dalla pluridecennale esperienza dotato di un'espressione stilistica unica: piccoli frammenti multicolori - dai profili regolari o irregolari - si combinano, quasi per agglomerazione, in nuclei formali dove la curva s'alterna all'angolo, piccoli elementi che visti alla distanza possono ricordare sia una topografia che un ipotetico messaggio in codice. Quello di Seregni è un minimalismo intriso di raffinatezza, dove colore e meraviglia si associano al mistero.
Quanto è ampio l'orizzonte dell'Informale contemporaneo! Questa mostra ne è la chiara dimostrazione: otto Artisti/e, altrettante interpretazioni dell'espressività “che trascende la forma” ed ognuna di esse ben distinta, con una chiara e precisa identità, decisamente differente dalle altre. Che si parta da una riflessione sul colore o sulla gestualità, che si punti al minimalismo essenziale o alla sovrapposizione concettuale si creeranno sempre opere originali in grado di raccontare, stupire, commuovere o provocare. E' questa la vera forza dell'Informale ed è grazie ad essa che questo genere pittorico avrà ancora lunga vita.
(31 ottobre - 20 novembre 2025)
Quando si pensa alla pittura informale solitamente la si associa a grandi interpreti attivi soprattutto negli anni '50 e '60 del '900. Che si tratti dunque di uno stilema artistico ormai in disuso e figlio del passato? La risposta per taluni è “sì” ma per chi è addentro alle cose e sa davvero di cosa si parli questa sarà un convinto “no!”. L'Informale è infatti più vivo che mai, la sua evoluzione non s'è mai arrestata e le ricerche delle otto personalità artistiche qui in esposizione ne sono la piena e convincente dimostrazione.
Quello di Mića Bjelica è un informale gestuale energico e volitivo dove la componente coloristica gioca un ruolo di primo piano: a seconda del momento e dell'ispirazione, l'artista utilizza in prevalenza toni differenti della stessa cromia e con essi crea gli spazi e modula la narrazione pittorica. Maestro della spatola, la utilizza con gesti ampi e decisi, trasmettendo allo strumento tutta la forza della sua ispirazione, un'energia che si può immaginare e leggere grazie allo spiccato potere evocativo degli elementi che vengono alla luce al termine dell'impeto creativo. Le soluzioni cromatico-formali proposte da Claudio Cori sono connotate da un avvolgente calore che rende le opere del pittore qualcosa di assolutamente unico: gamme di rossi, aranci e gialli formano aree energetiche che ben s'accostano per contrasto alla campitura fredda mentre – come per magia – sembrano materializzarsi sulla scena inserti a collage cartacei o polimaterici, espediente geniale che dona all'insieme la patente di originalità. Si intuisce al primo sguardo che ci si trova al cospetto di un artista geniale, pronto a sorprendere con naturalezza. La ricerca di Rosanna Tomasi verte sull'ideazione e genesi di nuove entità cromatico-spaziali, un processo che ha visto la sua maturazione nel tempo andando di pari passo con la sperimentazione tecnica sull'essenza dei colori: l'artista crea infatti un abile mix di acrilico, vernice e bitume, ideale per donare unicità e profondità alle sue opere. Si scoprono così nuove identità che nascono da un gioco sublime di equilibri, dove il contrasto quasi s'annulla e la forma sembra emergere dallo sfondo neutro con un'energia modulata e crescente. I dipinti di Alessandro Bozzolan sono tutti materia ed azione, un mix potente di cromie avvolgenti dotate di una considerevole plasticità che sembrano stratificarsi alla ricerca di una piena tridimensionalità: sapienti gli accostamenti, misurato il gesto, nei piccoli formati dell'artista c'è tutta l'essenza dell'Informale vero, quello genuino che nasce da una collaborazione perfetta tra cuore e mente con una spiccata vena comunicativa. La tavolozza di Bozzolan è ampia e non si limita a prevalenze calde o fredde, riflesso dell'esteso orizzonte culturale dell'artista. La pittura di Stefano Catalini spicca per sintesi espressiva ed essenzialità, si tratta di un materico ottenuto dalla magistrale interpolazione di tecniche miste, uno stile che rimane impresso per genialità e purezza. Pare quasi di trovarsi al cospetto di veli che cadono, teli che disvelano una realtà più semplice di quanto si creda: una superficie dalla cromia calda e uniforme – quella sottostante - che contrasta con le corrugazioni di ciò che la sovrasta, ma anche cuciture e forme semplici, elementi che richiamano simboli in un gioco sottile di detto e taciuto. Arianna Lorenzin è un'artista sperimentatrice che vive con intensa ed assoluta serietà il processo di ricerca di sempre nuove soluzioni espressive; esperta nella pittura ad acrilico, adopera a seconda dei casi pennelli, spatole, spugne e il dripping andando a modellare effetti di superficie meravigliosi e sorprendenti. La produzione dell'artista comprende soggetti come galassie, cieli stellati, curve intersecanti che sembrano in tre dimensioni, forme nella continuità dello spazio, tutti rappresentati con un informale raffinato dal tratto estremamente pulito. Chiara Cippone incarna alla perfezione la figura dell'artista poliedrica, infatti a livello stilistico porta avanti – parallelamente - una pittura figurativa intrisa di spiritualità ma anche un informale gestuale materico, un realismo onirico e un astratto che spicca per sintesi espressiva; anche parlando di tecniche l'artista spazia dal pennello alle spatole, dal pennarello all'aerografo, sempre assecondando l'ispirazione del momento e seguendo con naturalezza i suggerimenti del suo cuore. Pittrice giovane e determinata, la sua spinta creativa spicca per vivacità. Non è facile sintetizzare in poche parole l'operato artistico di Gianluca Giuseppe Seregni, ci si trova infatti al cospetto di un autore dalla pluridecennale esperienza dotato di un'espressione stilistica unica: piccoli frammenti multicolori - dai profili regolari o irregolari - si combinano, quasi per agglomerazione, in nuclei formali dove la curva s'alterna all'angolo, piccoli elementi che visti alla distanza possono ricordare sia una topografia che un ipotetico messaggio in codice. Quello di Seregni è un minimalismo intriso di raffinatezza, dove colore e meraviglia si associano al mistero.
Quanto è ampio l'orizzonte dell'Informale contemporaneo! Questa mostra ne è la chiara dimostrazione: otto Artisti/e, altrettante interpretazioni dell'espressività “che trascende la forma” ed ognuna di esse ben distinta, con una chiara e precisa identità, decisamente differente dalle altre. Che si parta da una riflessione sul colore o sulla gestualità, che si punti al minimalismo essenziale o alla sovrapposizione concettuale si creeranno sempre opere originali in grado di raccontare, stupire, commuovere o provocare. E' questa la vera forza dell'Informale ed è grazie ad essa che questo genere pittorico avrà ancora lunga vita.
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